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Se torna la piena che fare? Al via la campagna di informazione e prevenzione della Protezione Civile

giovedì 27 febbraio 2014
Se torna la piena che fare? Al via la campagna di informazione e prevenzione della Protezione Civile

E' stata presentata giovedì 27 febbraio in Comune la campagna di informazione "Se torna la piena che fare?" sulle norme comportamentali da adottare da parte dei cittadini e sulle zone a rischio che si avvale di un sistema integrato di azioni ed attività che hanno come comune denominare la prevenzione del rischio idraulico. Tra le iniziative previste c'è:

- l'attivazione dei sistemi di allerta in caso di previsioni meteo avverse attraverso SMS e telefonate a numeri fissi mediante il sistema AlertSystem, potranno essere raggiunti telefonicamente H 24 i responsabili delle singole aziende e imprese;
- la stampa di 10.000 depliant informativi sulle norme comportamentali da parte dei cittadini in caso di eventi alluvionali realizzati in collaborazione con il Consorzio di Bonifica "Val di Chiana Romana e Val di Paglia" che verrà recapitato a tutti gli indirizzi degli utenti dalla tassa del Consorzio per il Paglia;
- la crescita del sito www.protezionecivileorvieto.it realizzato dai volontari della ProCiv aggiornato costantemente e collegato con il sito del Centro Funzionale della Regione Umbria che fornisce aggiornamenti sui bollettini delle condizioni meteo, comunicati ed aggiornamenti sul monitoraggio degli eventi, numeri utili delle emergenze (Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia, Emergenza Sanitaria, Corpo Forestale, Protezione Civile e Servizi principali di rete), contatti con il volontariato e aiuti alla popolazione, ma anche informazioni sul ruolo della protezione civile in Italia
- l'installazione di 10 pannelli informativi fissi che verranno allestiti all'interno delle zone a rischio per informare cittadini e altri 50 di dimensioni più piccole

"Dopo l'emergenza dall'alluvione del 2012 - ha spiegato l'assessore alla Protezione Civile Claudio Margottini - abbiamo riflettuto sui vari aspetti della prevenzione per sviluppare e migliorare il rapporto oltre che con le Istituzioni soprattutto con i cittadini poiché la messa in sicurezza delle vite umane è l'elemento centrale. Abbiamo cercato di rafforzare l'informazione con i cittadini pensando ad un sistema di azioni integrate che si avvale di vari strumenti, dai più tradizionali come i depliant informativi da distribuire in tutte le abitazioni di fondovalle a quelli più tecnologici come il sistema di invio telefonico di messaggi vocali registrati a tutte le utenze di telefonia fissa e mobile attivi nel territorio. Naturalmente ci auspichiamo di non tornare più ad affrontare l'emergenza del novembre 2012, ma dobbiamo attrezzarci per sviluppare soprattutto tra le comunità locali, informazione e conoscenza diffusa. I cittadini devono essere correttamente informati e sensibilizzati su questo argomento, per questo abbiamo rafforzato i meccanismi di informazione: sito internet, pannelli informativi nel fondovalle, depliant che illustrano come ci si deve comportare, messaggi registrati e inviati dal sistema telefonico, comunicando le criticità attese e, nel caso di necessità, educando rispetto a come ci si deve comportare nella massima emergenza. L'intento è quello di essere più vicini come Amministrazione Comunale ai cittadini nel momento in cui questo sono più soli e più fragili. Abbiamo utilizzato strumenti diversi per raggiungere target diversi di utenza. Abbiamo anche riflettuto sul titolo da dare a questa iniziativa, abbiamo poi convenuto che quello scelto non è terroristico ma è l'esatta domanda che ognuno di noi si fa davanti a simili frangenti. Né possiamo fare i conti con l'evoluzione della natura. Ringrazio sinceramente tutti i volontari che hanno dedicando tempo e ‘denaro sociale' a questa iniziativa. Si tratta di un piccolo importante passo in avanti per la prevenzione finalizzato a contenere e limitare eventuali e più seri danni. E' un pezzetto del percorso di riorganizzazione della nostra protezione civile. C'erano una serie di elementi che ci hanno costretto a rincorrere una sana gestione del territorio. Nel frattempo oggi è cambiato il piano di assetto di bacino, sono più avanzati i sistemi di comunicazione con la Regione. Certamente ci sono ancora delle cose da mettere a punto. Dietro c'è la madre di tutti i problemi: l'urbanistica che ha creato insicurezza nei territori, frutto di scelte sbagliate anche per effetto di scarsa conoscenza scientifica e sottovalutazione dei problemi".

"Abbiamo tradotto nelle azioni che oggi presentiamo - ha aggiunto Giuliano Santelli Responsabile del Servizio Comunale di Protezione Civile - anche i suggerimenti che ci hanno dato gli operatori dell'informazione locale. Abbiamo presentato anche un progetto al Dipartimento della Protezione Civile nazionale che, se sarà finanziato, ci consentirà di collocare anche su pannelli Virtualed tutte le informazioni di servizio, non solo quelle legate al rischio idraulico ma anche per altre emergenze. Inoltre vorremmo collocare i cartelli informativi in corrispondenza delle pensiline degli autobus di Umbria Mobilità. Tutto questo materiale è stato finanziato con un contributo della Regione Umbria. Si tratta di un sistema di comunicazione multimediale che per primi stiamo sperimentando nella nostra regione. Anche noi ringraziamo l'Assessore Margottini che ha favorito questa crescita culturale e di servizio della nostra struttura di protezione civile".

"Speriamo che la piena abbia una cadenza più che decennale, in ogni caso dovremo cercare rimedi di mitigazione del rischio" ha detto Fabrizio Cortoni, presidente del ‘Comitato 12 novembre 2012' anche a nome del Presidente dell'Associazione ‘Val di Paglia bene comune' Enrico Petrangeli, che ha aggiunto: "apprezziamo molto questa iniziativa. Ovviamente oltre a prevenire dobbiamo fare attenzione allo sviluppo urbanistico. Apprezziamo lo sforzo fatto. Anzi esprimo un plauso per i volontari della protezione civile che forse, nel momento in cui è avvenuto quello che ben sappiamo, le forti emozioni di quel momento ci hanno impedito di tenere nella giusta considerazione, guardando con maggiore attenzione alle persone volontarie, non pagate, che hanno passato tante notti sotto la pioggia e giorni interi in mezzo al fango. Non li abbiamo ringraziati abbastanza. Ma non è poi troppo tardi per ringraziare. Il progetto è interessante e vorremmo aiutarvi a realizzarlo".