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I sindacati contro il taglio a indennità e buoni pasto dei dipendenti comunali

mercoledì 29 gennaio 2014
I sindacati contro il taglio a indennità e buoni pasto dei dipendenti comunali

"L'ultimo orientamento dell'esecutivo sarebbe quello di togliere buoni pasto e altri istituti contrattuali. Questioni previste dai contratti di lavoro e per le quali occorrerebbe al contrario un confronto più ampio alla ricerca di soluzioni equilibrate". Così Oriano Ricci (Pd) ha sollevato in consiglio comunale la questione dei tagli delle indennità ai dipendenti del Comune.

"E' stato instaurato - ha riferito l'assessore al bilancio Piergiorgio Pizzo - un tavolo con i sindacati In una situazione di massima imposizione tributaria nei confronti dei cittadini, occorre trovare risorse aggiuntive straordinarie dal momento che ci siamo incamminati sulla procedura del riequilibrio pluriennale. La trattativa con le organizzazioni sindacali è in piedi, non è stato deciso nulla. Entro il 26 febbraio presenteremo in consiglio il piano di riequilibrio. Se il Consiglio condividerà i tagli proposti dalla Giunta questi saranno una scelta di tutti".

I ventilati tagli agitano però lavoratori e sindacati. "L'intenzione del Comune di Orvieto di recuperare dal salario accessorio dei dipendenti dell'amministrazione una cifra consistente (si parla di 300mila euro) per ripianare i conti dell'ente - afferma Vanda Scarpelli (segretaria generale Fp-Cgil dell'Umbria) - ci vede assolutamente contrari. Da tempo la nostra organizzazione chiede un piano di razionalizzazione complessivo del Comune che parta dai costi della politica e della dirigenza. Non si può invece cominciare dal basso, tanto più che le retribuzione accessorie dei dipendenti comunali sono previste dal Ccnl di settore e non possono dunque essere oggetto di ulteriori tagli (si tenga a mente che i dipendenti pubblici hanno il contratto bloccato da 4 anni).  Dunque, in attesa del piano di razionalizzazione complessivo, invitiamo l'amministrazione del Comune di Orvieto a non procedere ad azioni che sarebbero inaccettabili oltre che illegittime".

"Gli incentivi alla produttività e altre indennità - incalzano dalla Uil Fpl Terni - non sono elargizioni benevole delle amministrazioni o regalie ma una parte vera e propria dello stipendio definito dai contratti collettivi azionali di lavoro. Detto in altri termini, il fondo di cui parla l'assessore Pizzo non è nella disponibilità dell'Amministrazione, se non per le modalità di erogazione, che quindi non può unilateralmente determinarne la riduzione o la eliminazione. La proposta dell'assessore Pizzo dunque ci sembra molto demagogica ma se dovesse essere riproposta porterebbe immediatamente alla mobilitazione del personale e a un contenzioso giudiziario lungo e costoso di cui l'Amministrazione comunale non ha proprio bisogno. C'è necessità, invece, che venga addirittura rafforzato il coinvolgimento proprio dei lavoratori nella lotta agli sprechi e ai disservizi nell'interesse dei cittadini".