sociale

Ausili per incontinenza e protesica. L'intervento di Cittadinanzattiva

mercoledì 29 gennaio 2014
Ausili per incontinenza e protesica. L'intervento di Cittadinanzattiva

"La polemica sui pannoloni per gli anziani ha inaugurato il 2014 e continua a tenere banco senza soluzioni. Denunciata dai primissimi giorni dell'anno da AUSER, ANTEAS, ADA e dai sindacati pensionati, la questione sta montando ed è diventata uno scandalo di enormi proporzioni". Lo afferma in una nota la segreteria regionale di Cittadinanzattiva. "La nuova fornitura di pannoloni, acquisita con gara regionale centralizzata nel 2014 - si legge - si è rivelata drammaticamente inadeguata : insufficienti per dimensioni e per assorbenza, inadatti a persone di grandi dimensioni, agli allettati e a chi prende diuretici, esempio fulgido di come la politica dei risparmi si dimostri assolutamente pericolosa quando effettuata senza sufficienti elementi di valutazione e senza le giuste competenze. Da Orvieto a Gubbio, passando per Spoleto , Terni e Perugia, il grido è stato unanime: pannoloni inadeguati per grandezza e per assorbenza. I pannoloni per anziani che vengono forniti agli anziani a casa e in ospedale sono di livello assorbenza 2 su 4: di conseguenza non reggono fuoriuscite più consistenti. Inoltre la taglia più grande (extra large) è molto più piccola degli extra large delle precedenti forniture. Inadatti a persone molto robuste. Negli ospedali si parla di anziani che stanno letteralmente a mollo con questo tipo di pannoloni, perché richiedono una frequenza di cambio che la struttura non riesce a garantire; anche perché in ospedale solo quelli si possono usare; per lo meno una famiglia può andarsene al supermercato a comprarne di migliori (ovviamente pagando!). Le USL (comunicato stampa della USL n. 1 del 16 gennaio 2014) hanno messo a disposizione del personale per insegnare a usarli: ammirabile ma anche chi li fa indossare a regola d'arte ci parla di continui cambi di lenzuola e traverse. Il numero di pannoloni forniti ad ogni malato è ovviamente contingentato come le traverse: ma con questo tipo di pannoloni le famiglie sono costrette ad un'ulteriore consistente uscita fissa per integrare le dotazioni giornaliere (2 pannoloni a testa) che bastano per poche ore. Voci di corridoio ci dicono che la Ditta fornitrice si difende affermando di aver presentato in gara un campione assolutamente identico a quelli forniti e contestati; cosa facile da verificare, se vera. Bisognerà anche capire chi ha operato queste scelte e decidere di conseguenza. Nel frattempo però, poche chiacchiere: il problema va risolto. E subito. I nostri anziani non possono aspettare".

 

"A quanto comunicato dalla segreteria regionale a cui si è associata anche la Confesercenti di Orvieto, che ha raccolto le varie segnalazioni sul problema presentatosi - commenta Gianni Pietro Mencarelli (Cittadinanzattiva - TdM Orvieto) - aggiungiamo lo scandaloso tema della protesica che mette i cittadini in gravi difficoltà nel caso in cui abbiano bisogno di diverse attrezzature. E' noto ormai che persone allettate con gravi malattie invalidanti se hanno bisogno oltre al letto ortopedico anche di una sedia a rotelle,quest'ultima non gli viene riconosciuta,perché si dice incompatibile con lo stato di malattia; in sostanza "se sei immobilizzato al letto a cosa serve una carrozzina?"ma evidentemente servirà non solo per alzare il paziente e magari accompagnarlo ai servizi igienici, farlo partecipare alla vita famigliare,o farlo uscire di casa; diversi concittadini ci hanno appunto riferito che tutto ciò non viene riconosciuto a meno che non vi sia una relazione di un assistente sociale che certifica lo stato straordinario di necessità, convalidando quindi la assegnazione di più attrezzature. Le polemiche riguardano anche il servizio domiciliare,non per la professionalità indiscussa degli operatori,ma per le modiche quantità degli accessi in aiuto nell'assistenza a domicilio. Riteniamo che in un periodo come questo dove le famiglie costituiscono l'ultimo baluardo per la difesa di una vita dignitosa dei nostri anziani e dei nostri malati cronici,sia quanto mai inopportuno praticare dei tagli proprio sugli strumenti di sostegno e seppur d'accordo con una parsimoniosa gestione delle risorse, auspichiamo una rivisitazione delle disposizioni, che sono da considerare un grave errore di valutazione".