sociale

Lettera aperta ai cacciatori e ai presidenti delle associazioni venatiche

domenica 18 agosto 2013
di Sergio Gunnella, presidenza 'Circolo cacciatori EPS della provincia di Terni'

Ill. mo cacciatore ternano - Sig. Tal dei Tali - sua sede -
Ill. mo Presidente Nazionale A.N.L.C. - Paolo Sparvoli
Ill. mo Presidente Nazionale A.N.U.U. - Marco Castellani
Ill. mo Presidente Nazionale ARCICACCIA - Osvaldo Veneziano
Ill. mo Presidente Nazionale ENALCACCIA - Lamberto Cardia
Ill. mo Presidente Nazionale F.I.d.C. - Gian Luca Dall' Olio
Ill. mo Presidente Nazionale ITALCACCIA - Mario Gargano
Ill. mo Presidente Nazionale A.N.C.I. - Piero Fassino
Ill. mo Presidente nazionale FEDERAZIONE NAZ. PRO NATURA - Mauro Furlani
Ill. mo Presidente Nazionale WWF Italia - Dante Caserta
Ill. mo Presidente Nazionale CONFAGRICOLTURA - Mario Guidi
e P.C.C.
Ill. mo Presidente Nazionale E.P.S. - Martin Ganner
Ill. mo Presidente Nazionale C.P.A. Sport - Alessandro Fiumani
- loro sedi -

LETTERA APERTA
Orvieto, 10 agosto 2013

Caro Cacciatore ternano. Cari Presidenti Nazionali;
la presunzione di rappresentare ancora qualcosa in questo nostro mondo popolato da elfi e da fauni, mi sprona a scrivere queste due paginette liberatorie. Aperte e conciliative. Non è certamente l'odore della prossima apertura, né quello di ritornare ancora una volta, tutti insieme, lassù sui monti o nel cuore delle nostre campagne in cerca di fortuna, che mi suggerisce di formularvi le domande seguenti; il mio intendimento - semmai - è quello di conoscere il vostro parere su avvenimenti che coinvolgono tutti noi in provincia di Terni, direttamente o indirettamente, e non certo per carpire i vostri consensi, né tantomeno la vostra complicità associativa.

La politica strappatessere attuata per anni da tutte le organizzazioni di categoria, pur se legittima, appare ormai superata dagli eventi; il numero degli appassionati non segue il ricambio generazionale voluto dalla storia, le compagnie assicurative che 'prendono per mano' i cacciatori sono rimaste pochissime e l' unità associativa ostentata da tutti non si è ancor realizzata; e forse mai si realizzerà, stanti le ragioni oggettive che tutti conosciamo.

Ma veniamo al nocciolo di questa ‘LETTERA APERTA' o, se preferite, di questo 'APPELLO AL CONFRONTO'. Il mio 'J' accuse' poggia le sue basi, non tanto sulle diverse sensibilità associative che caratterizzano giocoforza ciascuna delle componenti sindacali coinvolte nella gestione della caccia, ma ne calca piuttosto i contenuti essenziali, in mancanza dei quali, ogni sforzo di miglioramento sociale ed interassociativo appare del tutto obsoleto.
Il debutto - per la prima volta in provincia di Terni - dell' Ente Produttori Selvaggina (E.P.S.), settima associazione venatica elencata dalla riforma 157/92 fra quelle riconosciute, ha scombussolato equilibri che, in campo faunistico e in quello del prelievo, apparivano ai più ormai consolidati. L' avvento del nostro 'Circolo cacciatori' ha, per così dire, messo a nudo, non solamente complicità nascoste, ma anche metamorfosi elitarie che, man mano che passava il tempo, hanno finito col favorire solamente i più forti, politicamente parlando, e non certo i cacciatori. Se il
mio 'Circolo E.P.S.' fosse seduto al tavolo della gestione ternana, chiederebbe certamente ai personaggi a voi tutti noti: come avete fatto a stare in ATC tutti questi anni senza aver mai visionato la 'Carta delle vocazioni faunistiche', senza aver mai aggiornato il 'Catasto ambientale', senza aver mai neppure sfogliato il libercolo edito dall' ISPRA contenente i 'Criteri di Omogeneità e Congruenza'? Perché nessuno di voi si è mai accorto che a Terni c' è un 'Piano Faunistico Venatorio' ormai scaduto da tempo, ergo, a rischio di chiusura dello sforzo di caccia? Perché continuate a ostinarvi a far produrre 24 Z.R.C., ecologicamente sottodimensionate, il 50% delle quali non supera i 300 ettari di estensione, piene di gabbie e recinti? Perché dopo aver approvato - tutti, meno uno! - il raddoppio secco della quota d' iscrizione all' Ambito, non vi siete poi preoccupati di dire alla gente che il catturato derivante dalle Z.R.C. da voi stessi gestite, è pari allo zero? Per contro, la quantità dei Fagiani, delle Starne e delle Lepri pagate al Centro di riproduzione di SanVito che, non a caso, è di proprietà della regione Umbria è sempre enorme. Come dire: 'dal
produttore al consumatore'. Il bilancio dell' ATC Ternano/Orvietano dove operate, cari gestori noti a tutti, è ripetutamente in rosso, ma voi continuate ad approvarlo. Vogliamo parlare del volontariato (a costo zero) che potrebbe sortire dai c.a. 11mila cacciatori locali? Perché continuate ad accettare, invece, di riservarlo a pochi 'scelti' per poi surrogarlo a una sedicente associazione 'no profit' che costa al vostro (NOSTRO) ATC decine e decine di migliaia di € ogni anno? Tutti voi sapete, cari rappresentanti blasonati, che alla presidenza di questa ‘no profit' siede un autorevole componente istituzionale, associativo e appartenente perfino all' Ufficio di presidenza del vs/ stesso Ambito, ma nessuno di voi ne contesta la stranezza... Potrei continuare ancora, ma finirei col trascinare l' intera compagine in un improbabile 'Affaire Dreyfus'. Mi fermo per mera decenza.

Caro Cacciatore ternano, ma specialmente voi, Cari Presidenti nazionali, ascoltatemi bene.
Adesso fatemi parlare delle 'IMMISSIONI DI SELVAGGINA A SCOPO DI RIPOPOLAMENTO TERNANE', vi prego. Nel ns/ Paese, pur se discutibili, i cosiddetti 'RIPOPOLAMENTI A SCOPO VENATORIO' sono ormai di uso comune, con massimo gaudio degli allevatori e di tutti coloro che ne traggono profitto, direttamente o indirettamente. Orbene, se è vero che i cacciatori veri lottano da anni affinché la produzione di fauna selvatica ecologicamente equilibrata possa sostituirsi a quella sfornata dai surrogati provenienti dai gabbiaroli & C., occorrerà - prima o poi - dare un segnale. Diventa tuttavia una pratica intollerabile, quando questa persiste nel tempo e a svolgerla sono sempre i soliti apprendisti stregoni di disneyana memoria. Questi ultimi, scelti dal palazzo col metro becero della politica, molto spesso toppano sui metodi, e perfino sui tempi che risultano contrari ai dettami suggeriti da madre natura in anni e anni di evoluzione. E' aberrante dover constatare come ogni anno, a cura dell' ATC n° 3 (che delega il lavoro alla sedicente 'organizzazione culturale no profit' testé menzionata e a pochi intimi) siano liberati in natura centinaia di capi di selvaggina (Lepri, Starne e Fagiani), immaturi, molto spesso dello stesso sesso, e quindi privi di ogni requisito indispensabile alla propria riproduzione. Questa 'carne da macello', non solo viene trattenuta oltre i tempi consentiti dal buon senso in gabbie di pochi metri, ma viene addirittura concentrata in siti bazzicati dagli stessi 'prescelti' e dai loro compagni di merenda! Tutto ciò avviene impunemente ogni anno in pieno mese di agosto, a poche ore dall'inizio dell' allenamento dei cani da caccia, con temperature proibitive e con una siccità ambientale che stroncherà loro - già sul nascere - ogni tentativo di sopravvivenza. Tutto ciò deve finire! La fauna selvatica, pur se d' allevamento, merita rispetto! Ma la vera vergogna è che, né l'amministrazione provinciale, né le organizzazioni di categoria blasonate locali e neppure i cacciatori spiccioli, ormai rassegnati al 'sempre peggio', si oppongano a questa barbarie.

Caro cacciatore ternano, Cari Presidenti nazionali, a nome degli iscritti al mio 'Circolo cacciatori E.P.S.' che non ha mai fatto parte della gestione faunistica di questa provincia, chiedo un vostro parere in proposito. Conoscendo i criteri espressi dai vostri statuti associativi, mi rifiuto di pensare che siate d' accordo su quanto sopra esposto. Tuttavia, come dire? se prima non lo sapevate, adesso lo sapete. Questo è il significato che gli pseudo/gestori della caccia ternana - nel silenzio assordante delle istituzioni preposte - stanno dando ogni anno al sostantivo 'RIPOPOLAMENTO'.
Rimango in attesa di vostre osservazioni, meglio se suffragato da incontri personali.
Col piacere di stringervi presto la mano, invio a tutti i miei fraterni saluti.

Dott. Sergio Gunnella, presidenza 'Circolo cacciatori EPS della provincia di Terni'


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