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Orvieto. Rivoluzione peggiorativa nel trasporto urbano. Se ne parla in Consiglio lunedì

sabato 1 giugno 2013
Orvieto. Rivoluzione peggiorativa nel trasporto urbano. Se ne parla in Consiglio lunedì

Sarà portata lunedì in discussione in Consiglio Comunale, con un'integrazione all'ordine del giorno già precedentemente stabilito, la nuova organizzazione del trasporto pubblico locale. L'amministrazione comunale, e in particolare l'assessore Luciani che si occupa del settore, non ha ancora reso noto in dettaglio il piano, ma da quel che trapela, a causa dei costi in deciso aumento che il servizio implica con l'attuale formula, sono state accorpate in un'unica linea le attuali linee A e B. In pratica, invece di avere due diverse linee che conducono alla stazione, gli orvietani potranno contare su un'unica linea circolare, che toccherà vari punti della città e manterrà grosso modo le attuali fermate, ma ovviamente con minore frequenza.

Verrà poi soppresso il minibus che fa servizio tra la stazione della funicolare in Piazza Cahen e il Duomo, cercando però di ovviare allo scarso tempo che hanno a disposizione i gruppi di molti viaggi organizzati (circa un'ora e mezza) permettendo agli autobus dei vari tour operator di sostare non nel parcheggio suburbano di Piazza della Pace ma alla Casema Piave. Per particolari esigenze, poi - ad esempio la presenza di molti anziani o di disabili tra i gruppi - si pensa di poter sopperire con l'organizzazione di una navetta urbana su preventiva richiesta.
Non è tuttavia certo che queste precauzioni bastino a non scoraggiare il grande turismo organizzato, che potrebbe decidere di tagliare Orvieto fuori dalle mete italiane generalmente battute per queste difficoltà. Secondo le guide turistiche la città potrebbe perdere diversi gruppi, quelli del turismo "mordi e fuggi", in prevalenza cinesi e giapponesi.

La riorganizzazione del trasporto urbano prevede anche l'accorpamento delle linee 3 e 4, con la conseguenza che i bus diretti all'ospedale dovranno transitare anche per il quartiere La Svolta, con allungamento dei tempi di percorrenza e diminuzione delle corse pomeridiane, che passano da quattro a due. 

A determinare questa rivoluzione negativa sembrerebbe sia stato il nuovo costo a chilometro proposto da Umbria Mobilità, la società di trasporto regionale, quasi triplicato rispetto a quanto versato attualmente. Le cifre non sono ufficiali, e le diamo dunque con beneficio d'inventario, ma pare che il Comune debba passare da circa 0,30 euro a chilometro a oltre 0,80 euro.