sociale

A Perugia convegno dedicato alla violenza maschile: importante spostare lo sguardo sugli uomini maltrattanti

venerdì 31 maggio 2013

"La violenza sulle donne è questione che riguarda innanzitutto gli uomini ed è quindi necessario che nel 'maschile' cominci ad aprirsi una riflessione": riassume così la presidente del Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, Daniela Albanesi, il senso del convegno "Uomini violenti: prevenzione e recupero", che si è svolto a Perugia, organizzato dal Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, con la Camera Minorile di Perugia e la Sezione umbra dell'Unione Forense per la Tutela dei Diritti Umani. Scopo dell'iniziativa, patrocinata dalla Regione Umbria e dalla Scuola Superiore dell'Avvocatura, era quella di avviare una riflessione sulla violenza di genere partendo dal punto di vista maschile analizzandone i comportamenti nelle relazioni affettive con la partner e, più in generale, in famiglia.

Ad aprire i lavori della mattina è stata la presidente del "Cpo", Daniela Albanesi, di seguito è intervenuta la Presidente del Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti di Firenze ("Cam"), nonché autrice del libro "Trasformare il potere. Come riconoscere e cambiare le relazioni dannose", Alessandra Pauncz.
"Le violenze maschili contro le donne, che persistono drammaticamente, - ha detto Daniela Albanesi - dicono molte cose sulla nostra società e sulle relazioni che viviamo. Per questo è importante per il Centro pari opportunità, impegnato ormai da 25 anni nella prevenzione e nel contrasto della violenza di genere, promuovere occasioni di confronto e dibattito che chiamino in causa donne e uomini e che possano contribuire a far maturare nella società la consapevolezza sull'urgenza di individuare un nuovo modo di porsi nella relazione affettiva".
La presidente del "Cpo" ha sottolineato quindi che "la problematica della violenza contro le donne andrebbe assunta con urgenza come problematica educativa".
"Il convegno di oggi - ha concluso - prendendo spunto dall'esperienza del Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti di Firenze ("Cam") e dal libro di Alessandra Pauncz, credo possa rappresentare una preziosa occasione di confronto per portare avanti una battaglia di civiltà per l'esistenza libera di donne e uomini. In questo senso il ‘Cpo' continuerà a dare il suo contributo per una società civile fatta di uomini e donne che, per parlarsi, usano le stesse parole, quindi rispetto, dialogo, accettazione dell'altro".

 Raccontando dell'esperienza avviata al Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti di Firenze, Alessandra Pauncz, ha riferito che " in tema di violenza sulle donne spostare lo sguardo sugli uomini è stato importante". 
"In linea di massima sugli autori di violenza - ha detto - si interviene solo in un secondo momento e l'intervento è quasi sempre di tipo giudiziario. Al contrario, noi ci siamo posti l'obiettivo di appellarci alla volontà degli uomini e di avviare un percorso di uscita dal loro problema attraverso l'analisi delle motivazioni più profonde che determinano i gesti violenti". 

Alessandra Pauncz ha riferito che "il Centro di ascolto uomini maltrattanti è un' associazione nata nel 2009 ed è un luogo ed un riferimento per quegli uomini, 195 dal 2009 ad oggi - che vogliono intraprendere un percorso di cambiamento ed assumersi la responsabilità del loro comportamento di maltrattamento fisico, psicologico, economico sessuale, di stalking. Offre colloqui di orientamento e la possibilità di partecipare a gruppi per uomini. I gruppi sono condotti da operatori e il percorso dura almeno un anno in cui si lavorerà su vari aspetti legati al cambiamento del comportamento maltrattante".
"In quest'ultimo periodo - ha affermato - abbiamo un aumento di richieste di aiuto da parte di uomini che, in linea di massima, sono spinti dalle loro compagne e il cui intento principale è salvare la relazione".
Al convegno hanno portato il loro contributo professionisti che, a vario titolo, si occupano della problematica.