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25 aprile, per ricordare: il vestito a pallini di Irma Bandiera raccontato da Laura Lombardo Radice

giovedì 25 aprile 2013
25 aprile, per ricordare: il vestito a pallini di Irma Bandiera raccontato da Laura Lombardo Radice

Il 25 aprile l'Italia ricorda, con la Festa nazionale della Liberazione, la liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo e il movimento partigiano della Resistenza che a questo evento contribuì.
Per ricordare, abbiamo scelto un brano tratto dagli scritti di Laura Lombardo Radice, curati, chiosati e pubblicati dalla figlia Chiara Ingrao con il libro Soltanto una vita: in un breve brano di intenso pathos, scritto nel 1946, Laura Lombardo Radice rievoca, accentrata intorno al vestito "da bambina" che indossava, l'uccisione della givane partigiana bolognese Irma Bandiera:

UN VESTITO A PALLINI

"Mi hanno fatto vedere il vestito di Irma Bandiera ragazza partigiana; quello di quando i tedeschi l'hanno fucilata l'estate del '44. Un abitino di cotonina rosso a pallini bianchi, abbottonato davanti, fino in fondo alla gonna.
Fa pensare alle gite domenicali al mare, di giugno: ci si mette il costume sotto, si riempie in fretta una borsa: l'asciugamano, il pettine, lo specchio, uno sfilatino; e sin dal mattino, nel tram di città pieno zeppo, le dita corrono ansiose al primo bottone, già presentono l'ora che il vestitino resterà, come un sigillo di ceralacca scarlatta, sulla pagina distesa della spiaggia bianca di sole.
Anche fa pensare alle scampagnate in bicicletta: la ragazza pedala svelta e i pallini bianchi le ballano e rimbalzano sulle spalle, come minuscole biglie sempre lì lì per ruzzolare via tutte e lasciar solo quello squillante colore d'estate.
Ora, ci sono i grumi nerastri, striature di bruciato al petto, sui fianchi, perché Irma a vent'anni l'hanno ammazzata che portava quel vestitino rosso, il 13 agosto 1944.
Atroce pensare a qualcuno, uomini, che abbia preso la mira, puntato, sparato addosso a quella vestaglietta da bambina. Pensate, la morte vestita di cotonina rossa, a pallini bianchi...
Atroce, atroce. Questa parola mi martella il cervello. La più atroce delle tante immagini atroci, raccapriccianti, fotografie, documenti, racconti, di un'età atroce e incredibile che abbiamo pure vissuto.
Se chiudo gli occhi vedo, da un immenso esercito di morti grigi, colore di terra, venire verso di me la ragazza sconosciuta, col suo vestitino rosso a pallini bianchi".

Laura Lombardo Radice, 1946
da: "Soltanto una vita"
http://www.chiaraingrao.it/index.php?page=65

Da questa epoca definita "atroce", dal sacrificio di tanti uomini e di tante donne, dal pensiero e dall'attivismo di tanti che li guidarono e li accompagnarono nacquero, successivamente, la repubblica italiana e il suo dettato costituzionale.