sociale

L'alluvione raccontata da Sarah Cappello

domenica 2 dicembre 2012

Orvieto, 16 Novembre 2012

Cara Ilaria,
come stai? E soprattutto, com'è il tempo lì a Brescia?
Qui ad Orvieto c'è il sole, ma fino a qualche giorno fa pioveva: credo che tu abbia visto il telegiornale, quindi puoi immaginare la paura che abbiamo provato tutti noi orvietani.
Ma ora ti spiego meglio!
Dunque, tutto è cominciato domenica 11, fin dal mattino il cielo era scuro, grigio ed è stato così per tutto il giorno. La pioggia cadeva sulla strada in modo violento e ininterrottamente per tutto il giorno e tutta la notte. La sera cominciavano ad arrivare black out continui in tutta la città. Infatti per tutta la notte non ho dormito, perché la sveglia si accendeva e spegneva continuamente!
La mattina dopo, ovvero lunedì 12 Novembre, verso le 7.30 abbiamo ricevuto una telefonata da parte di un'amica di mia madre, la quale diceva che le scuole non aprivano e che avevano chiuso il ponte (che collega due parti della città), perché il fiume Paglia era straripato. Così abbiamo aperto subito le finestre e acceso la televisione per avere notizie sul telegiornale.
Non puoi nemmeno immaginare com'era la mia città quel giorno.
Strade allagate, parcheggi in cui l'acqua ricopriva macchine e autobus e, addirittura, alcuni camper galleggiavano. Molti negozi sono stati distrutti e alcuni di questi non riapriranno più!
L'acqua è entrata persino nelle case, negli ascensori dei palazzi e nei garage o nelle cantine.
Le strade di Orvieto Scalo, ad esempio, sembravano fiumi e la rotatoria era sommersa dall'acqua, che scorreva velocissima. Parecchie persone sono state costrette a lasciare le loro case, perché tutte allagate, o comunque, senza elettricità. In strada c'erano moltissimi animali morti, anche se alcuni, ma in minima parte, erano sopravvissuti. Tra questi c'erano cani, gatti, maiali o galline. C'erano addirittura i cavalli che erano stati trascinati via dal loro maneggio.
Molte concessionarie sono andate distrutte, tra cui quella del padre di un mio compagno, che ci ha raccontato che l'acqua ha sfondato le pareti e i vetri, e che ben 93 auto sono state distrutte, tra cui un'auto d'epoca con grande valore. Ma non solo le concessionarie, tanti altri negozi di scarpe, elettrodomestici o altro sono costretti a chiudere per sempre, perché i danni sono stati gravissimi. Parecchie persone hanno anche rischiato la vita e sono state salvate dalla Protezione Civile, persone rimaste intrappolate nel proprio negozio o addirittura che stavano passeggiando sui marciapiedi e si sono ritrovate travolte dall'acqua e per poco non affogavano.
E' stato un vero disastro!
Orvieto non si riconosceva più.
Quel giorno tutti i telegiornali parlavano di Orvieto e di tutti i danni creati dall'alluvione di quel 12 Novembre 2012.
Questa città non ha mai subito danni così gravi, infatti non era mai stata nominata in TV, e questa è una piccolissima prova di quanto è stato brutto quel giorno. Ho detto piccolissima, perché ovviamente le prove più concrete sono quelle di cui ti ho parlato prima e soprattutto la paura che provavamo tutti noi. La paura che da un momento all'altro anche le nostre case potevano essere inondate, la paura soprattutto di perdere i nostri parenti o, nel mio caso, amici (dato che i miei parenti sono tutti a Napoli). Temevamo che questa pioggia non finisse più. Sono stati dei momenti che non terminavano mai, era come se il tempo si fosse fermato, e in quell'istante c'era panico totale, non tanto per me, perché comunque non ho subito danni dall'alluvione, fortunatamente, ma panico per tutte quelle persone che hanno perso casa, lavoro e anche tutti i loro ricordi conservati in casa. Queste persone erano e sono ancora disperate.
Fortunatamente queste piogge sono finite, ma la città è rovinata, ci sono tronchi di alberi dappertutto, fango che non finisce mai, anche molti impianti elettrici non funzionano più.
In questi giorni tantissime persone, tra cui ragazzi e adulti, stanno aiutando queste persone disagiate, togliendo il fango con le pale. Purtroppo io ancora non ho potuto, perché in questi giorni non mi sento molto bene, ho mal di pancia e gambe, ma spero che mi passi in fretta così anche io potrò dare una mano a pulire la città ed aiutare i miei concittadini. La cosa ancora più brutta è che in questo periodo già c'è la crisi, ed ora, a causa di questa alluvione, moltissime persone, tra cui intere famiglie, hanno perso il lavoro e sarà difficile trovarne un altro finché tutto non tornerà come prima.
Io spero con tutto il cuore che lì da te non sia successa e non succederà mai una cosa del genere, perché, credimi, è davvero brutto vedere la propria città cambiare così terribilmente e all'improvviso.
Come se ciò non bastasse quasi tutte le strade sono state chiuse perché franate e quindi anche chi ha parenti e lavoro in un'altra città è costretto a rimanere a Orvieto finché non le riaprono.
Cara Ilaria, non vedo l'ora di rivederti la prossima estate per poterti raccontare tutto da vicino e soprattutto per riabbracciarti, amica mia.
Ti voglio bene.
Sarah

Sarah Cappello
Scuola secondaria di I grado "Scalza e Signorelli"
Classe III D


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