sociale

L'alluvione raccontata da Rebecca Burla

domenica 2 dicembre 2012

19\11\2012

Caro diario,
lunedì scorso, cioè il 12 novembre 2012, i fiumi Paglia e Chiani hanno straripato, mettendo in ginocchio gran parte della città di Orvieto.
Mi ricorderò per sempre quella mattina del 12 novembre, quando mi sono svegliata alle sette per andare a scuola ed è suonato il telefono: era una nostra amica che ha detto a mia madre che il ponte sul Paglia era chiuso a causa del maltempo ed anche la scuola era chiusa. Appena la mamma me lo ha detto, ho pensato che era una cosa grave e quando ho aperto la finestra della mia camera ho visto che la mia casa era circondata d'acqua, perché io abito in campagna vicino al fiume Chiani. Da quanta acqua c'era mi sembrava di essere al mare in Sardegna!
Per altro la forza dell'acqua aveva rotto la centrale del telefono fisso, ma non era una cosa grave, perché nel frattempo la mamma con il cellulare aveva chiamato la Protezione Civile per segnalare che il fiume Chiani aveva straripato. Purtroppo le hanno detto che non potevano fare niente, perché stavano salvando le persone con gli elicotteri e i canotti, allora ho capito che tutta quell'acqua che mi circondava era una cosa seria, perché c'era gente veramente in pericolo e lì mi sono veramente spaventata.
Con i miei genitori siamo andati a vedere come era la situazione al ponte sul Paglia ed abbiamo visto che c'erano campi e case allagati e la cosa peggiore era che continuava a piovere.
Mio padre mi ha detto che un fenomeno così  non si verificava da cinquant'anni.
Quest'acqua ha distrutto molti negozi, come ad esempio Cortoni, che era un negozio di elettronica che vendeva cellulari, televisori, frigo, portando migliaia di euro di danni. Non solo il negozio di Cortoni è stato allagato ma anche capannoni, case, ristoranti, hotel e banche. Le zone più colpite sono state dal ponte sul Paglia all'autostrada: l'acqua ha distrutto tutto quello che aveva davanti alla sua strada. Gran parte di Orvieto scalo e Ciconia sono stati distrutti e sono morti anche molti animali, ma non solo Orvieto è stata colpita dall'alluvione ma anche Grosseto e Montalto di Castro. Le notizie dell'alluvione sono state rese pubbliche dalle televisioni e dai giornali.
Molti cittadini di Orvieto hanno aiutato gli alluvionati ed a praticare il volontariato sono stati anche ragazzi della nostra età e questi volontari sono stati chiamati "gli angeli di Orvieto".
Ad Orvieto adesso non si respira più aria felice ma un clima triste, perché si vedono le persone che svuotano case, negozi e capannoni dal fango insieme ai volontari.
Insomma, è stato un giorno molto brutto, perché molte persone hanno perso il lavoro ed altre si sono viste portar via tutto quello che avevano fatto in una vita. Questi sono momenti inaspettati che colpiscono tutti, chi più chi meno, ed io spero che non accadano mai più.

Rebecca Burla
Scuola secondaria di I grado "Scalza e Signorelli" Classe III D


Questa notizia è correlata a:

L'alluvione del 12 novembre. Così la raccontano alcuni/e adolescenti della classe IIID della scuola Scalza-Signorelli