Parto indolore al Santa Maria della Stella. Non proprio il primo, ma il primo di una lunga serie
Non è proprio la prima volta che si attua, il parto indolore annunciato qualche giorno fa con una nota stampa dall'Ospedale di Orvieto, ma la novità consiste nel fatto che mentre in passato è stato eseguito in modo sporadico e per lo più su iniziativa del medico, adesso dovrebbe essere l'inizio di una pratica abituale, che si adotterà ogni volta che verrà richiesto dalle partorienti. E' questo che precisa il direttore sanitario dell'Ospedale, Dott. Ermete Gallo, di fronte alle dichiarazioni del Dott. Enzo Brozzi, che, da poco in pensione, ha precisato di aver eseguito parti con la pratica dell'epidurale già molti anni fa, addirittura quando il Santa Maria della Stella era ancora ubicato nell'immobile di Piazza Duomo. Sull'analgesia epidurale e sulle più moderne tecniche per agevolare il parto, argomento che costituisce una delle priorità delle linee guida della Regione Umbria in materia di sanità, dovrebbe tenersi a Orvieto, a fine aprile, un convegno nazionale sollecitato dal primario del reparto di ostetricia e ginecologia del nosocomio orvietano, il Dott. Riccardo Morelli.
Al di là di qualche piccolo battibecco tra medici, la cosa importante è che ci sia una reale intenzione di far avanzare e diventare patrimonio diffuso del senso comune questa pratica di civiltà. Non solo perché, in questo come in altri ambiti sanitari, è auspicabile ogni possibile attenuazione delle forme di dolore, ma anche perché è statisticamente dimostrato che, nel 50% dei casi, il dolore da parto può essere così forte da rappresentare un problema, tanto che la donna non riesce a collaborare, la fisiologia del parto si altera e, alcune volte, è necessario ricorrere al cesareo.
Il parto indolore tramite anelgesia epidurale potrebbe inoltre, a quanto i sanitari affermano, costituire uno dei punti di attrazione del Santa Maria della Stella anche per i territori circostanti. Una motivazione di ordine economico e gestionale da non trascurare. Anche se, permettetemi di dirlo da donna, la motivazione principale dovrebbe essere, a mio avviso, quella di alleviare al massimo il dolore per le partorienti, così che possano vivere, con lucidità ma anche con serenità, un momento certamente nodale non solo per la loro vita, ma per il perpetuarsi della specie umana. Insomma, che il parto indolore divenga non più un privilegio per poche ma, salvo casi particolari o a richiesta della partoriente, il futuro di tutte al momento di realizzare il proprio desiderio di maternità!