sociale

La regione Umbria pronta ad accogliere eventuali profughi dalla Libia. Istituito gruppo di coordinamento

venerdì 25 marzo 2011
La regione Umbria pronta ad accogliere eventuali profughi dalla Libia. Istituito gruppo di coordinamento

Ampia condivisione della disponibilità manifestata dalla Regione Umbria, nell'ambito della recente intesa tra Governo e Regioni, di predisporre un adeguato programma per l'accoglienza di eventuali profughi provenienti dalla Libia, è stata manifestata al termine della riunione svoltasi quest'oggi a Palazzo Donini, convocata dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini, cui hanno preso parte - tra gli altri - il presidente dell'Unione Province dell'Umbria, Marco Vinicio Guasticchi, dell'Anci Umbria, Wladimiro Boccali, il delegato regionale della Caritas umbra, Marcello Rinaldi, gli assessori regionali Carla Casciari e Franco Tomassoni, i sindaci dei principali comuni umbri, e rappresentanti delle Prefetture di Perugia e Terni e delle Forze dell'ordine.

E' stato quindi deciso di formalizzare l'istituzione di un coordinamento che avrà il compito, d'intesa con lePrefetture ed il Commissario nazionale per l'emergenza umanitaria, il Prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, di definire al più presto una modalità organizzativa a livello regionale per l'accoglienza dei profughi.

Nell'introdurre la riunione la presidente Marini ha riferito di aver assicurato al Ministro degli Interni, Roberto Maroni, la piena disponibilità della Regione Umbria a rapportarsi con il Governo in spirito di leale collaborazione istituzionale, soprattutto di fronte al rischio di una pesante emergenza umanitaria che potrebbe riguardare migliaia di cittadini libici in fuga dal loro Paese dove allo stato di rivolta interna si è aggiunto l'intervento militare della coalizione internazionale.

Nel corso della riunione odierna tutti i soggetti istituzionali presenti, e la Caritas, hanno condiviso il principio che l'accoglienza dei profughi dovrà essere gestita in maniera diffusa nel territorio regionale, evitando la creazione di luoghi di costrizione: "abbiamo tutte le potenzialità per poter accogliere degnamente gli eventuali profughi - ha detto ancora la presidente -, coinvolgendo sia la rete delle istituzioni locali, che quella della Caritas e del mondo del volontariato. Ciò, così come abbiamo tenuto a ribadire al Ministro Maroni, in spirito di leale collaborazione, con scelte condivise ed assumendoci anche a livello locale le responsabilità istituzionali che ci competono".

Il presidente dell'Upi, Marco Vinicio Guasticchi, nell'esprimere pieno sostegno all'impostazione data dalla presidente Marini, ha riconfermato la disponibilità delle Province umbre ad assicurare la massima collaborazione nella gestione dell'eventuale emergenza profughi: "dobbiamo considerare che questi cittadini, rientrando tra quanti hanno lo status di rifugiato, si troveranno di fronte ad esigenze di integrazione sociale, e di formazione ai fini di una loro eventuale attività lavorativa. In questo le strutture di formazione delle province faranno sicuramente la loro parte". Il presidente Guasticchi ha inoltre posto l'esigenza di un eventuale utilizzo, per l'accoglienza dei profughi, anche di beni immobili presenti in Umbria e confiscati dallo Stato a esponenti di organizzazioni mafiose o della criminalità.

Il sindaco Boccali, a nome dell'Anci Umbria, ha reso noto di aver già avviato una serie di incontri operativi per l'individuazione delle disponibilità di strutture da parte dei Comuni e della loro capacità di accoglienza: "dobbiamo saper mobilitare la solidarietà dell'Umbria mettendo in campo tutte le forze necessarie per poter accogliere i profughi con quel senso di solidarietà che è segno distintivo della nostra identità". Il sindaco Boccali ha altresì sottolineato la necessità di una certezza delle risorse necessarie per la gestione sia dell'emergenza che della successiva permanenza dei profughi che potrebbe prolungarsi nel tempo, che il Governo ha assicurato essere a carico dello Stato. "La Caritas regionale - ha detto il delegato regionale Ranieri - è pronta a fare la propria parte e condivide la scelta di gestire l'eventuale presenza di profughi in maniera diffusa sul territorio e in piccoli gruppi. Ovviamente anche noi chiediamo certezza sulle risorse e, se richiesti, potremmo assumerci anche il compito di gestire programmi di accoglienza in spazi non di nostra pertinenza".

Quanto al numero di profughi che potrebbero essere assegnati all'Umbria, la presidente ha riferito che secondo le stime di massima effettuate dal Governo questo non potrà essere superiore a mille unità. In ogni caso già dalla prossima settimana l'Umbria potrebbe garantire l'accoglienza di 400 profughi distribuiti su tutto il territorio regionale.