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Nel giorno del patrono della comunicazione il vescovo Scanavino incontra i giornalisti

lunedì 24 gennaio 2011
di laura
Nel giorno del patrono della comunicazione il vescovo Scanavino incontra i giornalisti

Patrono dei giornalisti, degli scrittori e degli operatori della comunicazione, San Francesco di Sales, il cui anniversario ricorre il 24 gennaio, è assurto a questo ruolo in quanto considerato precursore dell'informazione cattolica moderna: scriveva infatti "Memoriali", foglietti settimanali per spiegare e divulgare, con linguaggio efficace e semplice, i capisaldi della fede cristiana, affiggendoli sui muri e facendoli scivolare sotto le porte. Un vero e proprio volantinaggio anti litteram che gli è valso, per lettera enciclica di papa Pio XI nel 1923, questa sua funzione di protettore.

Anche a Orvieto quest'anno, in linea con altri incontri che ci sono stati in Umbria, alcuni giornalisti - quelli più attivi sulle testate locali, a cominciare dalla responsabile dell'Ufficio Stampa del Comune di Orvieto, Annalisa Fasanari, promotrice dell'iniziativa - si sono incontrati, in occasione della cattolica ricorrenza, con il vescovo della Diocesi di Orvieto Todi, Monsignor Giovanni Scanavino; presente anche Antonio Colasanto, responsabile dell'Ufficio Stampa della Diocesi di Orvieto-Todi . Un'occasione importante, che ha permesso un momento produttivo di incontro e di confronto non solo con il vescovo, ma tra gli stessi operatori della comunicazione, che hanno avuto modo di confrontarsi sul loro ruolo professionale e sociale e sulle problematiche di un lavoro delicato e difficile, soggetto a grandi mutamenti epocali. Un particolare ricordo è andato ai colleghi giornalisti scomparsi negli ultimi tempi: Giulio Ladi, Marcello Martinelli e don Marcello Pettinelli.

Il Vescovo ha parlato del ruolo e della missione di San Francesco di Sales nell'attualità del nostro tempo, sottolineando come la sua opera, che si situa nel secolo della riforma protestante, ci inviti a una nostra vocazione di "annunciatori e comunicatori della Verità". Gli operatori della comunicazione, da parte loro, hanno rappresentato quanto questo compito sia delicato e difficile, soprattutto in una realtà di provincia, dove da un lato esistono, come ovunque, protagonismi spinti, ma amplificati o esacerbati dai molteplici rapporti personali e, dall'altro, la tendenza, da parte di decisori e politici, a non riuscire sempre a distinguere il piano pubblico da quello professionale e privato.
Si è parlato anche del fenomeno del precariato, che tocca soprattutto i giovani giornalisti, e di come, in un settore dove le nuove tecnologie e l'irrompere del giornalismo online impongono grandi cambiamenti, le tutele vadano riaffermate insieme a un più vasto ripensamento dei settori e dei profili professionali. Saranno dunque necessari, anche nella nostra realtà locale, confronti e approfondimenti tra operatori del settore, specialmente perché la città di Orvieto si è rivelata, per molti versi, una realtà che ha addirittura anticipato certe trasformazioni della contemporaneità.

Nel corso dell'incontro Monsignor Scanavino ha dedicato alcuni passaggi alla recente, tragica vicenda della mancata ordinazione del diacono don Luca Seidita. Il dolore, ha sottolineato Padre Giovanni - è per il fatto che tre congregazioni, quelle dei vescovi, del clero e dei seminari, hanno messo in discussione, con tre comunicati concordi, quella decisione di ordinazione al sacerdozio che di prassi spetta al vescovo. "Si è voluta presentare - ha aggiunto - la figura del vescovo quasi come dissidente dalla chiesa ufficiale. Questo mi ha offeso e non corrisponde al vero, per questa ragione mi sono rivolto al papa direttamente: per far capire che il mio atto non era di dissidenza, ma che ho agito secondo le prerogative di un vescovo. Si è trattato di una vicenda che è stata esagerata e gonfiata, la cosa più terribile è che abbia prodotto la morte di Luca. Mi è molto dispiaciuto, per i suoi familiari e anche per me".

Monsignor Scanavino ha informato che, in merito al suo dossier, non è ancora pervenuta nessuna risposta da papa Benedetto XVI, "il che significa - ha evidenziato fiducioso - che si sta analizzando bene la mia documentazione. Intanto si va avanti e si vive, perché non è giusto bloccare intorno a questa vicenda la vita della Diocesi".  In questa ottica il vescovo sta lavorando alla ricucitura dei rapporti interni e all'unità della chiesa diocesana. "Non mi dimetto - ha ribadito - perché nopn mi sembrano vere le motivazioni che si adducono, e perché mi sembra che la chiesa che cerco di servire è molto più vasta e aperta di quel che si vuole far credere".

Proiettato verso il futuro della Diocesi, il vescovo ha poi annunciato quali saranno i prossimi significativi eventi intorno ai quali accentrare sia la visibilità e la comunicazione del messaggio dell'eucarestia intorno a cui il Duomo si accentra, sia quella della città di Orvieto e del suo monumento simbolo: il 750esimo anniversario del miracolo eucaristico nel 2013, e il 750esimo della Festa del Corpus Domini nel 2014. Intorno a questi eventi potrebbe nascere l'idea, già in nuce, di Orvieto Città Santuario.