sociale

I Sindaci dei Comuni Montani dell'Umbria si incontrano per concertare un' azione comune a difesa della scuola pubblica

lunedì 21 giugno 2010

Questa sera 13 Sindaci in rappresentanza dei Comuni Montani dell'Umbria si sono incontrati nella Sala "Ottavio Gattavilla" del Comune di Montegabbione (TR) per confrontarsi sugli effetti combinati dei tagli agli enti locali della precedente finanziaria e della Riforma Gelmini, e come annuncia il Sindaco di Montegabbione, Andrea Ricci "per concertare una azione comune che ci veda uscire dal relativo isolamento e che porti ad una richiesta relativa non tanto al singolo territorio, ma al territorio regionale nel suo insieme, composto per il 75% da Comuni Totalmente Montani".

Dal confronto si è evidenziato come piccoli e grandi Comuni subiscano effetti analoghi e peculiari, (ad esempio la situazione di Colfiorito per un Comune come Foligno come indicato dall'Assessore Rita Zampolini) ma che complessivamente parlano di tagli, accorpamenti, pluriclassi, chiusura di plessi, carenze di organico, diminuzione delle occasioni di apprendimento, impoverimento dei territori, preoccupazione delle famiglie. Si è evidenziato il problema dei bambini della scuola primaria e dell'infanzia che sono costretti a passare sempre più tempo dentro gli scuolabus a causa delle caratteristiche salienti del nostro territorio, che in questo caso rendono complicato l'esercizio del diritto allo studio, come afferma la Sindaco del Comune di San Venanzo, Francesca Valentini, soprattutto quando tagli e riorganizzazioni vanno ad incidere su un servizio che fino ad oggi si è cercato di garantire, in quanto determina la possibilità di crescita ed educazione delle future generazioni.

Oltre ai Sindaci e Assessori presenti, altri Sindaci e l'UNCEM hanno fatto pervenire la loro disponibilità a stendere un documento comune e l'Assessore alla Pubblica Istruzione della Provincia di Terni, Cherubini Stefania che non è potuta essere presente per altri impegni amministrativi, si dice disponibile a condividere eventuali inziative.
Anche Legambiente nella figura della Presidente Alessandra Paciotto afferma che "da anni l'associazione si batte per la tutela delle scuole nei piccoli Comuni d'Italia".

Infine particolarmente gradita e utile è stata la presenza dell'Assessore Provinciale di Perugia alla Scuola e alla Formazione, Giuliano Granocchia che ha inquadrato il problema in termini più generali riferendosi anche agli Istituti Secondari Superiori, e che ha esortato a definire in tempi rapidi azioni più possibili comuni che vedano uniti genitori, scuole ed Enti Locali: "l'Ufficio Scolasto Regionale non può pensare di arrogarsi, nel silenzio generale, l'autonomia decisionale in un campo così importante come quello dell'Istruzione, necessariamente sia i Comuni che le Provincie che la Regione devono essere coinvolti per garantire accesso e diritto all'Istruzione per tutti, indipendentemente, ad esempio, dal fatto che si possa abitare in una zona montana difficilmente raggiungibile dai mezzi pubblici. Il danno che si produrrebbe farà sentire i suoi effetti più importanti negli anni a venire con conseguenze incalcolabili"

Altro punto toccato è la previsione degli effetti che la nuova finanziaria potrà avere sul trasferimento delle risorse minime per continuare a garantire uno standard minimo di servizi e che consenta ai Comuni di relazionarsi con i cittadini almeno con la chiarezza delle cause che potranno inevitabilmente portare o all'aumento delle tariffe o al taglio di servizi.

"Ci addossano responsabilità che non sono nostre e facciamo salti mortali per garantire i servizi, ma in questo caso abbiamo scelto di non andare isolati a discutere con i dirigenti preposti anche perchè in passato abbiamo ricevuto risposte negative con atteggiamento irrispettoso anche della carica che rappresentiamo. Il lavoro di informazione e di partecipazione messo in campo ci ha consentito di interessare, nella maniera corretta, i genitori che si sono dimostrati disponibili a condividere richieste da avanzare in maniera collettiva", hanno ribadito gli Assessori dei Comuni di Allerona, Fabro, Ficulle Montegabbione, Monteleone. Come detto dal Capogruppo di maggioranza al Comune di Panicale, Sanni Mezzasoma "ci potremmo trovare a chiudere classi, plessi o addirittura scuole mentre stiamo ancora investendo risorse nella messa in sicurezza degli edifici scolastici"
Come hanno ribadito la maggior parte degli interventi, e puntualizzato dall'assessore Miriana Marabissi del Comune di Piegaro, "non si tratta e non può trattarsi della disponibilità di qualche funzionario o delle capacità di interdizione di un Comune o di un singolo Assessore". Deve essere data una risposta complessiva ad un problema che è anche evidenziato e tenuto in considerazione dalla stessa Riforma Gelmini: è possibile andare in deroga sul numero degli alunni nella formazione delle classi nei Comuni Montani in base ai DPR 20 marzo 2009 n.81 e n.89.
Quello che si chiede è che l'USR si faccia portatore di queste istanze e non si limiti semplicemente ad applicare pedissequamente, senza neanche sfruttare le possibilità concesse, decreti che segnano la fine della scuola in alcuni comuni.

"Se non investiamo nella cultura, nello sviluppo delle future generazioni, mi spiegate quale ruolo possono ricoprire gli enti locali?"- ha detto il Sindaco di Lugnano in Teverina, Nadia Moretti. Le nomine negli enti di secondo livello, la politica del piccolo cabotaggio, il bracamenarsi per la sopravvivenza, non può prescindere da un impegno preciso che guarda all'Istruzione come risorsa per il nostro Paese" è stata l'affermazione più sentita e condivisa. "Quale territorio può investire nella filiera TAC chiudendo plessi scolastici, qual'è l'idea di cultura che viene portata avanti, il territorio è fatto anche e soprattutto dalle persone che lo abitano nel bene e nel male, come abbiamo sperimentato".

Vista la scadenza del 14 Luglio (assegnazione degli organici di fatto) e del 31 Giugno (chiusura USR dell'Umbria) si è fissato un calendario operativo che si pone l'obiettivo di dare risalto al problema e di trovare soluzioni comuni. Nell'immediato quindi stesura di un documento comune che sia condiviso da un numero sempre maggiore di Enti interessati, una conferenza stampa alla presenza dei due Assossori provinciali competenti, la richiesta di incontro con il Dirigente dell'USR dell'Umbria alla presenza dell'Assessore Regionale competente e della Presidente della Giunta, la possibilità di mettere in campo azioni di protesta qualora le richieste venissero ignorate o risolte scatenando in tal caso competizione tra i vari territori per contendersi briciole che non servono a nessuno, come è stato finora.