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Il bello di internet. Un comune cittadino, Piero Piscini, scrive al Sindaco e alle Redazioni online per sensibilizzare sul caso del Museo della Ceramica orvietana di Marco Marino

sabato 1 maggio 2010
Il bello di internet. Un comune cittadino, Piero Piscini, scrive al Sindaco e alle Redazioni online per sensibilizzare sul caso del Museo della Ceramica orvietana di Marco Marino

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera al Sindaco e alle Redazioni delle testate online di Orvieto di un comune cittadino, Piero Piscini, che sull'onda di alcuni articoli di questi giorni ha voluto conoscere il Museo della Ceramica orvietana medievale e rinascimentale di Marco Marino

al Sindaco di Orvieto
alla Redazione di "Orvietosi"
alla Redazione di "Orvietonews"
alla Redazione di "Tuttaorvieto"
alla Redazione di "Altra città"
e p.c. al Museo della ceramica orvietana di Marco Marino

Il 29 aprile 2010 ho visitato il Museo della ceramica orvietana di Marco Marino e sono rimasto affascinato dalle notizie storiche, svelate dal Sig. Marco Marino, collegate alle decorazioni delle ceramiche esposte nei sotterranei dello stesso Museo; è stata una inaspettata sorpresa culturale che mi ha permesso di conoscere, in circa due ore, la vita politica, religiosa, economica e popolare nel Medioevo e nel Rinascimento con riferimenti ad Orvieto ed al suo popolo, Papi, Re, Templari e molto altro.

Il grido di aiuto di Marco Marino per poter far fronte alle spese di gestione e manutenzione di detto Museo non può rimanere inascoltato o ascoltato solo virtualmente.

Secondo la mia modesta opinione il Museo della ceramica orvietana di Marco Marino, per la sua grande importanza artistica, storica e popolare, dovrebbe essere considerato come uno dei più importanti patrimoni culturali autoctoni di Orvieto.

Mi rivolgo cortesemente alle SS.LL. in indirizzo per rappresentare la necessità di svolgere, costantemente e non solo in questi giorni, ogni qualsiasi azione, chi mediaticamente e chi politicamente, affinchè il patrimonio culturale orvietano in questione non venga banalmente e colpevolmente disperso, come mi sembra sia avvenuto per la collezione di ceramica orvietana Imbert, ma che abbia in Orvieto, mediante una costruttiva collaborazione tra pubblico e privato, un museo stabile che dovrebbe essere proprio quello di proprietà di Marco Marino.

Con osservanza.

Piero Piscini

Nella foto, Marco Marino durante una conferenza al Museo