sociale

Pendolari Roma-Firenze: la nostra denuncia!

venerdì 19 marzo 2010
di Comitato Pendolari Roma-Firenze

I pendolari della Direttissima - Orvieto, Chiusi, Arezzo, Terontola - denunciano una situazione di gravissimo disagio nei collegamenti ferroviari da e verso Roma. Ecco qual è la condizione di un orario ferroviario "ai confini della realtà":

- Nella fascia pomeridiana da RM siamo giunti al punto di avere 2 treni alla stessa ora (IC 14.36 e R 14.43 - IC 16.36 e R 16.43, IC 18.20 - R 18.43) e un buco completo nelle 2 ORE successive!!!! (preludio per altro ad avere nel prossimo futuro un solo treno ogni 2 ore)

- I regionali partono dal binario 2 EST ubicato fuori stazione Termini che comporta una camminata di 10 minuti dal binario 1

- I treni REG RM-FI fanno tutti una insensata ed immotivata (almeno all'apparenza) sosta di 25 minuti a Chiusi.

- Per andare a RM da Orvieto dopo le 8.57 non c'è ALCUN TRENO nelle successive 3 ore

Tutto ciò contornato dall'aumento delle tariffe degli abbonamenti del 20%, del ritardo cronico dell'IC 594 e del EN 234 (19.05)

Questa è la situazione, e dove sono le istituzioni? se in parte la Regione Umbria (con l'assessore ai trasporti Mascio) ha ammesso i Comitati pendolari ai tavoli di discussione sul contratto di trasporto regionale, spesso si è avuta l'impressione che si tratti di un coinvolgimento formale più che sostanziale. Manca infatti, pur sollecitato dal Comitato pendolari Roma-Firenze in più di un'occasione, un raccordo tra regioni limitrofe - Toscana-Umbria-Lazio - da considerare fondamentale per i pendolari di una tratta di frontiera quale quella che interessa Chiusi, Orvieto, Orte (e relativi hinterland).

MANCA la considerazione per un pendolarismo che paga molto per i servizi che riceve e che esula dal semplice trasporto regionale, che coinvolge comunque migliaia di persone e famiglie.

MANCA il confronto serrato tra Regioni e Governo per i treni a media e lunga percorrenza che viaggiano in direttissima (gli Intercity) e che ad ogni cambio di orario rischiano di essere soppressi perchè considerati in perdita e non servizio universale.

SEMBRA che le uniche preoccupazioni siano l'adeguamento delle tariffe a standard nazionali e europei, ma non sarebbe meglio cominciare ad adeguare i servizi agli standard europei di frequenza dei treni, puntualità, pulizia, numero di posti a sedere e confort a bordo?

DOV'E' finita la lettera di richiesta di incontro al Ministro Matteoli che avrebbe dovuto essere firmata congiuntamente e bipartisan da tutti i soggetti istituzionali coinvolti (Regioni e amministrazioni comunali di Toscana, Umbria e Lazio)?

SIAMO di nuovo a pochi mesi di distanza dall'entrata in vigore del nuovo orario estivo che continuerà ad essere solamente penalizzante!

La RISPOSTA dell'amministrazione comunale di Orvieto poi è stata PRINCIPALMENTE la richiesta a Trenitalia di una fermata del Frecciarossa 9536 che ARRIVA A ORVIETO ALLE 21. Sappiamo bene che i treni AV rappresentano il futuro e vanno sicuramente moltiplicati gli sforzi per far sì che anche Orvieto possa essere inserito nel circuito dell'AV, tuttavia non ci sembra che possa essere considerata una vittoria o una priorità la fermata di un treno che risolve il problema (pure molto importante) di pochi pendolari sfortunati che devono ritornare così tardi.

E' questo l'impegno delle amministrazioni e degli enti territoriali che vedono Orvieto, Chiusi e le tre Regioni interessate fortemente penalizzate nei collegamenti da e verso Roma e Firenze, anche a livello di economia legata al turismo e non solo ai pendolari?

Il Comitato pendolari Roma-Firenze quindi torna chiedere alle amministrazioni regionali e comunali in primis, una stratega di più ampio respiro facendosi soggetti attivi con Governo e Trenitalia delle istanze di un territorio dimenticato.

E' fantascienza? I pendolari aspettano una concreta risposta! Subito.