sociale

Le finalità del protocollo d'intesa

martedì 9 febbraio 2010

Gli accordi comunali e sovra-comunali di ambito ed interambito sono finalizzati all'integrazione dei servizi socio-educativo-assistenziali a titolarità comunale con quelli territoriali e complementari della sanità, della scuola, della giustizia minorile, delle politiche attive del lavoro, ecc., per favorire un'effettiva rete di coesione e protezione sociale.


Gli Enti firmatari, nel ribadire la validità degli obiettivi contenuti nel Piano Sociale di Zona, concordano nel ritenere i seguenti criteri come base del protocollo d'intesa:
- creare una comunità competente in grado di elaborare processi di mediazione dei conflitti sociali che si manifestano attorno ai fenomeni di disagio,
- integrare i servizi e gli attori del Piano Sociale di Zona attraverso la continua costruzione e mantenimento di un sistema a rete,
- ottimizzare gli interventi e migliorare la qualità dei servizi erogati,
- superare la logica dell'emergenza a favore di una programmazione qualificata, sensibile e responsabile,
- favorire l'informazione e la comunicazione per la pratica di scelte consapevoli e per facilitare l'accesso ai servizi,
- procedere progressivamente ad una informatizzazione delle procedure,
- passare da un modello incentrato sull'asse individuo-domanda-emergenza, ad un modello promozionale incardinato sull'asse comunità-bisogni-sviluppo,
- formare permanentemente gli operatori del sociale,
- promuovere una cultura del benessere soprattutto come miglioramento della qualità delle relazioni interpersonali,
- valorizzare e sostenere l'associazionismo, il volontariato e le reti informali.
In particolare gli Enti firmatari si impegnano a promuovere lo sviluppo della qualità dei servizi e degli interventi attraverso una pratica politica di collaborazione e coprogettazione tra Enti con il coinvolgimento attivo della comunità, nonché con la partecipazione e la qualificazione del terzo settore, in un'ottica di integrazione e sussidiarietà. Individuano quale oggetto dell'accordo il Piano di Zona e le sue modificazioni ed integrazioni future.

Le attività e i servizi della gestione associata:
- interventi di sostegno economico, contributi economici di integrazione del reddito (attivati a favore di cittadini sprovvisti in modo temporaneo o irreversibile di reddito sufficiente per i bisogni fondamentali della vita quotidiana), rimborsi per spese sanitarie (attivati per tutti quei servizi che non sono presenti nell'ambito delle strutture sanitarie locali e su prescrizione del medico di base o dei servizi specialistici della ASL)
- emergenza e pronto intervento assistenziale, erogazione gratuita di buoni pasto, erogazione di piccole somme di denaro per necessità straordinarie, ospitalità temporanea all'interno di apposite strutture residenziali o alberghiere
- integrazione delle rette per l'inserimento in strutture residenziali e a ciclo diurno, i comuni assumono a proprio carico l'onere dell'integrazione sociale del reddito, ai fini del pagamento della retta, per cittadini anziani che abbiano compiuto 65 anni di età, o per altri soggetti residenti nel territorio dell'ambito, che siano in condizioni sociali e fisiologiche tali da necessitare assistenza continuativa e che non siano assistibili altrimenti.
- pagamento delle rette per l'inserimento in strutture residenziali e a ciclo diurno di minori allontanati dalle famiglie.
- reinserimento sociale post-penitenziario, interventi che hanno lo scopo di facilitare il reinserimento sociale dell'ex-detenuto
- emergenza abitativa, interventi che fanno fronte a specifici casi di bisogno legati ad emergenze abitative e a situazioni di sfratto, avendo come scopo quello di prevenire l'emarginazione e l'istituzionalizzazione sia di individui soli o in difficoltà, sia di famiglie con disagi socio-economici; erogazione di contributi economici una tantum per sistemazione in alloggi privati, sistemazione in alloggi di proprietà comunale per periodi di tempo limitati, aiuto e sostegno nel reperimento di alloggi sul mercato privato
- assistenza economica alle vittime del delitto, interventi rivolti alle famiglie dei detenuti e delle vittime del delitto; prevedono: assistenza economica ai familiari dei detenuti che a causa della reclusione del congiunto nono hanno mezzi sufficienti per condurre una vita senza rischi di emarginazione; assistenza economica alle famiglie che per gravi reati contro la persona, avvenuti a danno di un loro componente, vengono a trovarsi in grave difficoltà economica
- trasporto per persone disabili, servizio finalizzato al trasporto di persone non autosufficienti e/o disabili per accedere ai centri riabilitativi, alle strutture sanitarie e ai servizi quotidiani ( riscossione pensione, visite a parenti in ospedale, visite cimiteriali).
- prestito a titolo anticipatorio, concessione di somme di danaro (entro 1.500 €) a tasso zero secondo un piano di restituzione concordato con l'utente. Il progetto ha la finalità di offrire aiuto a persone e famiglie con difficoltà economiche contingenti legate a momenti particolari del ciclo di vita familiare; il prestito potrà essere concesso per spese mediche, spese scolastiche, spese per la casa, spese legali. Il progetto è realizzato in collaborazione con Fondazione Umbria contro l'Usura e Banca Etica.
- sostegno alle famiglie con carichi di cura, serie di interventi volti a fornire alle famiglie che sostengono un carico di cura notevole ( anziani non autosufficienti, disabili), servizi di sollievo al fine di alleviare e sostenere il care giver nel difficile compito.
- Servizio di Accompagnamento al Lavoro, rivolto alle fasce deboli e alle persone svantaggiate (disabili, ex detenuti, ex tossicodipendenti, ecc.)
- Interventi contro il maltrattamento, abuso e violenza di minori e donne.
- Interventi contro lo sfruttamento e la tratta
- Soggiorno marino estivo dei minori della Comunità Educativa e dei Centri Socio-riabilitativi per disabili.
- Integrazine sociale delle fasce deboli della popolazione.
- Progetti di prevenzione e riduzione del danno in materia di dipendenze.
- Interventi per l'infanzia e l'adolescenza.
- Interventi e progetti a sostegno delle famiglie e di nuclei familiari con difficoltà socio-economiche.
- Sostegno al volontariato e all'associazionismo sociale.
- Banca della Solidarietà
- Informazione alla popolazione dell'ambito sui servizi esistenti sociali ed educativi (pubblici e privato no profit), modalità di accesso.
- Approntare e sperimentare sistemi e strumenti di valutazione della qualità dei servizi e degli interventi in campo sociale.
Ciascun Ente firmatario dell'Accordo si impegna ad assicurare agli interventi percorsi e tempi certi di attuazione, ad attuare una piena e costante collaborazione per il conseguimento degli obiettivi del protocollo e a provvedere ciascuno, con le risorse e le competenze economiche proprie secondo la normativa regionale e nazionale vigente, alla realizzazione dei suddetti interventi.

Nel periodo di validità del protocollo, in relazione ai progetti, ai servizi e agli interventi previsti nel Piano di Zona, gli Enti sottoscrittori si impegnano a:
- mettere in atto modalità di intervento e strategie di raccordo e di integrazione tra i servizi, gli interventi ed i soggetti, pubblici e privati, promotori ed attuatori del Piano di Zona, nonché con tutti i nodi della rete del sistema territoriale di coesione, promozione e protezione sociale;
- promuovere la realizzazione completa del Piano Sociale di Zona e dei suoi aggiornamenti, provvedere alla valutazione dei risultati e dell'impatto sociale raggiunto, anche ai fini della nuova programmazione territoriale che definirà il prossimo Piano di Zona;
- proporre programmi di formazione e aggiornamento degli operatori pubblici, privati e del volontariato su temi che si individueranno collegialmente e sulla base delle necessità espresse dal territorio;
- immettere nel sistema di rete le proprie eventuali risorse professionali e di conoscenza al fine di meglio organizzare e coordinare gli interventi e di attivare una rete di scambi e di integrazione con i laboratori e i centri di produzione sociale e culturale;
- favorire la continuità ed il raccordo tra la varie agenzie sociali, educative e scolastiche con i servizi e gli interventi proposti;
- assicurare il finanziamento, nei limiti di bilancio e dei trasferimenti economici regionali e nazionali, degli interventi e dei servizi previsti nel Piano di Zona, sia gestiti direttamente dai Comuni che attribuiti in delega all'A.S.L. n. 4 di Terni;
- promuovere e facilitare gli accesi ai servizi previsti nel Piano, rendendo quanto più snelli e brevi gli aspetti amministrativi e burocratici;
- assicurare modalità di informazione e comunicazioni efficaci;
- assicurare opera di monitoraggio a valutazione, anche mediate la predisposizione di strumenti specifici, degli interventi e dei servizi attivati sul territorio;
- assicurare la documentazione e la diffusione dei risultati;
Per quanto di loro competenza, i Comuni si impegnano inoltre a sostenere il Tavolo Alto della Concertazione, aperto alla partecipazione ed ai contributi delle varie organizzazioni del territorio (Sindacati, Associazioni, Privato sociale, Volontariato, Rappresentanze degli utenti) al fine di monitorare la realtà e di individuare obiettivi generali di sviluppo.

L'attuazione progressiva del Piano di Zona e dei progetti in esso previsti è monitorata e verificata attraverso specifiche azioni da parte dell'Ufficio di Piano.
L'Ufficio di Piano predispone semestralmente una relazione sullo stato di attuazione del Piano e dei progetti in esso contenuti, con particolare attenzione all'utilizzo delle risorse, all'utenza dei servizi, ai punti di forza e di criticità riscontrati, all'incidenza di particolari bisogni, ecc., da inviare all'Assemblea dei Sindaci.

Per l'anno 2010 la proposta di bilancio, riferita ai servizi e alle attività sociali oggetto del Protocollo, sarà formulata dall'Ufficio di Piano in tempi utili per la definizione dei bilanci di previsione e sottoposta all'approvazione dell'Assemblea dei Sindaci.
Le attività sociali sono per l'anno 2010 finanziate con i seguenti fondi:
a) € 11,19 ad abitante e derivanti dai bilanci comunali
b) Fondo Nazionale per le Politiche Sociali
c) Fondo Nazionale per le Famiglie
d) Fondo Sociale Regionale
e) Fondo Sociale regionale per l'Handicap.
I fondi di cui alle lettere a), d) e e) dovranno essere trasferiti al Comune di Orvieto in qualità di comune capofila delegato alla gestione diretta.

Gli Enti firmatari del Protocollo d'Intesa riconoscono il Piano di Zona come strumento programmatorio, che assume carattere di flessibilità. Eventuali integrazioni e modifiche derivanti da una attenta verifica dei servizi e degli interventi proposti tramite strumenti adeguati di valutazione e monitoraggio della qualità, saranno proposti dall'Ufficio di Piano e sottoposte ad approvazione dell'Assemblea dei Sindaci. I servizi e interventi gestiti direttamente dai Comuni, su volontà degli stessi, potranno essere gestiti, nei limiti delle risorse economiche individuate da ogni singolo ente, anche in forma associata comprendente tutti, parte o singoli Comuni. Tale aspetto sarà oggetto di appositi protocolli d'intesa.

 


Questa notizia è correlata a:

Approvato il Protocollo d'Intesa tra i Comuni dell'Ambito Territoriale n. 12 per l'attuazione del Piano Sociale di Zona