sociale

Il Vescovo incontra i giornalisti. Il dialogo chiave di volta del mondo moderno, giovani e lavoro le sue maggiori preoccupazioni

domenica 15 novembre 2009
di laura
Il Vescovo incontra i giornalisti. Il dialogo chiave di volta del mondo moderno, giovani e lavoro le sue maggiori preoccupazioni

Il vescovo di Orvieto Todi, Monsignor Giovanni Scanavino, nell'ambito della Visita pastorale che sta conducendo in tutta la Diocesi ha incontrato gli operatori dell'informazione locale: un'occasione per fornire, alle domande dei giornalisti stessi, la sua visione della città, ma anche per comunicare le sue impressioni sulla presenza e l'incidenza della virtù cristiana della Fede nel territorio orvietano.

La prima delle sue preoccupazioni, come sempre sono i giovani, costretti a fare sacrifici e a studiare fuori e poi, al termine degli studi, con possibilità davvero minime di lavoro nella nostra zona: "Quei giovani - afferma il Vescovo - per cui, con sguardo davvero miope, non è stata mai fatta una politica seria sulla Rupe, così da fare sempre più del centro di Orvieto un luogo di anziani, dove la vivacità delle giovani generazioni non può radicare, sia per lo spostamento periferico delle scuole che vi insistevano, sia per i costi abitativi e per la mancanza di occupazione. Ci sono molti giovani buoni, vivaci, intelligenti, ma non sono aiutati a trovare la loro strada. Di questo, e di altri problemi, parlerò anche al Consiglio Comunale".

Anche gli anziani sono in ogni caso vicini al cuore del Vescovo, che li considera una risorsa sociale e di saperi. E uno sguardo attento si posa anche sui malati, che in questi giorni ha visitato, e che sono una grande prova, afferma, di quanto sia ancora viva la Fede nella nostra zona. Una Fede diffusa, mutuata dalla cultura contadina di origine. Quello che si coglie, ad esempio, è un grande impegno delle famiglie a tenere in casa anziani e malati terminali, ad assisterli amorevolmente nonostante il carico di fatica che queste situazioni determinano. "Una Fede tuttavia - precisa - che deve rafforzarsi affidandosi al valore dell'Eucaristia. Sono molti quelli che ho sentito dire 'Sono credente ma non vado a messa', ma se si è credenti alla messa ci si deve andare, le cose non vanno fatte a metà".

Al Consiglio Comunale, che incontrerà giovedì, il Vescovo non porterà solo la percezione dei problemi, ma la consapevolezza e il messaggio che la gente del territorio è vivace, attiva, creativa, come mostrano anche le molte attività imprenditoriali periferiche, ma che occorre la volontà politica di non mandare a male questo patrimonio. "Se non si ha la capacità di leggere il DNA di questo territorio, poco si può fare perché si rivitalizzi e non si disgreghi. Si fa - ha aggiunto - certamente si fa, ad esempio per il vino e per l'olio, ma si sta perdendo il senso artistico e non dobbiamo lasciar morire la tradizione artigiana.

"Il problema tragico - ha insistito ancora Scanavino - è quello della mancanza del lavoro, e non solo per i giovani". Presso la Curia, per l'aumento delle difficoltà causate dalla crisi economica in atto, sono ancor più numerose le richieste di aiuto da parte delle famiglie. Ma la Chiesa umbra è stata forte e determinata di fronte a questa necessità e ha stanziato, anche con l'aiuto delle Fondazioni e delle Banche, un fondo di solidarietà che, nella nostra zona, permette a 16 famiglie di fruire di un sussidio di 500 euro mensili. Molto incisiva, inoltre, sul fronte dell'assistenza, anche l'attività della Caritas.

Ma la chiave di volta per una società più umana e allargata è il dialogo, questo ha sottolineato con convinzione il Vescovo, un dialogo che non si limiti solo alle altre religioni, per scoprire e rispettare le verità di ognuna, ma che senza barriere si allarghi a tutto il mondo di oggi, di cui costituisce la massima esigenza. "Ho cercato di dare un tono di promozione laicale a questa Visita pastorale nella Diocesi - ha concluso - senza i laici non si può fare nulla".