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Piccolo, qualificato, efficiente: questo il quadro del Tribunale di Orvieto tratteggiato dal convegno del Rotary

sabato 14 novembre 2009
di laura
Piccolo, qualificato, efficiente: questo il quadro del Tribunale di Orvieto tratteggiato dal convegno del Rotary

Ha voluto dare un contributo alla conoscenza dell'attività del Tribunale di competenza sul territorio di Orvieto e Città della Pieve il convegno organizzato dal Rotary Club sul tema "L'amministrazione della giustizia sul territorio di pertinenza del Tribunale di Orvieto", che si è svolto lo scorso giovedì nella sala congressi di Palazzo Coelli, gentilmente concessa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. Coordinato dal presidente del Rotary Arnaldo Capini, il convegno ha avuto come relatori il dott. Edoardo Cofano, presidente del Tribunale di Orvieto , e il procuratore dott. Francesco Novarese. Molti i magistrati e gli avvocati presenti e, tra i vari ospiti, i vertici delle varie forze dell'ordine e l'ex presidente del tribunale Dott. Aniello Palmieri.

Piccolo, qualificato, efficiente: così si presenta, in estrema sintesi, il Tribunale di Orvieto, che attraverso le relazioni del presidente Cofano e del procuratore Novarese testimonia, anche attraverso i dati numerici, l'efficienza della giustizia a Orvieto; quadro quanto mai opportuno nel frangente che vede da vario tempo a rischio i tribunali minori.

Dopo il saluto del Sindaco Antonio Concina, il presidente Edoardo Cofano ha illustrato come il Tribunale di Orvieto può contare, per il suo carico di lavoro, su 6 magistrati, 3 giudici onorari, 2 giudici di pace, 23 dipendenti, ma come, a causa di pensionamenti, potrebbe trovarsi, se non opportunamente suffragato di personale, in condizione di funzionare con minore efficienza di quella a cui si deve puntare; difficoltà anche per i due giudici di pace, che sono al secondo mandato e che, per legge, non possono svolgerne un terzo: ci si potrebbe trovare dunque sguarniti, anche su questo fronte, fra qualche mese. Al di là dei dati, il Dottor Cofano ha voluto sottolineare le caratteristiche e i risultati positivi relativi al funzionamento del Tribunale. Dal punto di vista organizzativo sono state predisposte, per la prima volta, le tabelle 2009-2011, un fatto innovativo di programmazione che di certo renderà più incisiva l'azione della magistratura, e Orvieto è stato il primotribunale italiano ad averle presentate. Del resto, ha ancora illustrato il presidente, tre sono le linee qualitative secondo le quali un piccolo Tribunale deve lavorare: decidere in tempi brevi, essere qualificato e dare risposte qualitativamente adeguate, intrattenere rapporti di disponibilità e per così dire "informalità" con gli avvocati e il loro ordine. Obiettivi, questi, pienamente raggiunti, tanto che i processi, con le loro medie di 305 giorni per il civile, 435 per il penale monocratico, 247 per il penale collegiale, danno risposte in tempi che sono la metà, o anche un terzo, rispetto a grandi tribunali come Roma o Milano. Il Dottor Cofano ha poi individuato qualche criticità nel rapporto con la popolazione, che ha trovato al suo arrivo un po' distante, ma si sta già lavorando con le scuole con incontri di educazione alla legalità, con l'intenzione imminente di estendere iniziative di informazione a un più vasto strato di popolazione: versante, questo, su cui il Rotary Orvieto si è detto pronto alla massima collaborazione.

Il procuratore Novarese, oltre a sottilineare al pari del presidente Cofano il concetto del "piccolo è bello ed efficiente", la generale eccellente professionalità del personale del Tribunale di Orvieto e l'importanza del rapporto con la popolazione, ha incentrato il suo intervento sulla preoccupazione che desta, dal punto di vista giuridico, il disegno di legge sul processo breve in discussione proprio in questi giorni al Senato, che porterà a due anni al massimo i tempi concessi per concludere i procedimenti, autorizzando l'archiviazione in caso di non ottemperanza. Tempi difficili da osservare anche nei piccoli tribunali: difficoltà che indurrà dunque a fondare i processi più sulle prove documentali che su quelle che si formano in sede di processo, come sarebbe invece più giusto e garantista. Il procuratore si è poi soffermato sull'identità che Orvieto e l'Orvietano dovrebbero conservare per un equilibrato sviluppo dell'economia e per la qualità di vita degli abitanti, fondando la qualità del vivere sulla preservazione del patrimonio artistico-ambientale e su azioni di prevenzione e di repressione che mirino non tanto e non solo agli intermediari della delinquenza, quanto a stroncare le filiere di provenienza. L'obiettivo deve essere quindi osservare quanto accade nei rami dei rifiuti e dell'edilizia, che possono essere fonti di infiltrazioni mafiose, mirare alle fonti di approvvigionamento della droga, che nel nostro territorio vengono soprattutto da fuori, come da fuori vengono i numerosi furti, che sono il reato più consistente.

Il presidente dell'ordine degli avvocati, Sergio Finetti, è intervenuto per evidenziare i buoni rapporti tra tribunale e avvocati e per illustrare l'importanza del Tribunale di Orvieto per l'economia e per l'incidenza occupazionale. Se si sopprimesse il tribunale, infatti, oltre a ricadute negative sulla professione avvocatizia e sull'occupazione in genere, verrebbero depotenziati anche i presidi di Finanza, Polizia e Carabinieri, determinando una minore prevenzione. Sia l'avvocato Francesco Cinti che l'avvocato Guido Turreni hanno successivamente sottolineato la necessità di lavorare sulla proposta di allargamento del territorio di pertinenza del Tribunale di Orvieto per evitarne, in modo più efficace e incisivo, il rischio di soppressione.