sociale

Investimento e ritorno, nel web del futuro l'accessibilità è strumento di business (o di marketing): Fabrizio Caccavello a Smau 2009

domenica 25 ottobre 2009
di laura
Investimento e ritorno, nel web del futuro l'accessibilità è strumento di business (o di marketing): Fabrizio Caccavello a Smau 2009

Riproponiamo, in chiave di marketing - e dunque, vista la discussione in atto, anche e soprattutto in chiave di marketing turistico - questo nostro articolo del 25 ottobre 2009.

_________________________________

"Investimento e ritorno: nel web del futuro l'accessibilità è strumento di business". Nell'Italia ormai prossima al 2010, che con la cosiddetta Legge Stanca del 2004 sembrava aver fatto dell'abbattimento delle barriere sul web il proprio qualificante fiore all'occhiello socio-informatico, dopo che a distanza di circa sei anni la legge Stanca risulta una delle più disattese anche da parte di chi ne avrebbe l'obbligo (Pubblica Amministrazione, sue assimilate e partecipate, enti e organismi a carattere sociale), è con questo argomento che Fabrizio Caccavello è intervenuto per IWA (International Webmasters Association) all'edizione 2009 di SMAU, l'Esposizione internazionale di Information & Communications Technology che risulta, ad oggi, il maggior evento in Italia dedicato alle tecnologie per l'informazione e la comunicazione. SMAU, che con 500 importanti espositori costituisce un'ampia vetrina di servizi e tecnologie per l'impresa e la pubblica amministrazione, non è solo esposizione di prodotti ma anche momento di approfondimento sugli ultimi ritrovati tecnologici e sulle ultime tendenze di programmazione e di ICT marketing applicate al mondo dell'informazione e della comunicazione. E' in quest'ultimo contesto che si situano i 75 workshop formativi di quest'ultima edizione, di cui 15 a cura di IWA, l'unica associazione di professionisti del web presente a livello mondiale con rappresentanza nel W3C, la sola che con sviluppatori esperti nel campo dell'accessibilità è impegnata nella mission della diffusione del web accessibile e, con IWA/HWG, nel supporto alla nascita di profili e normative per le professioni web.

Il workshop di Fabrizio Caccavello, tenuto nel pomeriggio di giovedì 22 ottobre e seguito da un vasto pubblico, ha avuto lo scopo di dimostrare come sia ormai molto superato e inadeguato considerare il valore dell'accessibilità (ossia della navigabilità universale sul web) solo come un fattore etico, ma come costituisca invece un valore ineludibile anche a livello di business. Quando nel 2004 fu promulgata la Legge Stanca, infatti, e la comunità internazionale degli sviluppatori si focalizzava sulla necessità di progettare in modalità accessibile, in molti si chiesero se questo valore aggiunto dell'accessibilità, oltre che essere un fattore etico irrinunciabile, potesse o dovesse essere un costo supplementare per le aziende e la pubblica amministrazione. A distanza di cinque anni bisogna purtroppo dire che poco è cambiato per la pubblica amministrazione e per i soggetti a cui la legge obbligatoriamente si applica, ma moltissimo è cambiato nel web, tanto che la discussione sui costi dell'accessibilità non ha più senso e il ragionamento può essere girato completamente: analizzando i vantaggi economici dell'accessibilità, che ne fanno un'importante opportunità di promozione e di mercato piuttosto che un obbligo. E' cioè possibile individuare una sorta di ritorno dell'investimento (ROI = Return on investment) che enti e aziende possono abbondantemente avere attivando un progetto accessibile, tanto più che le nuove caratteristiche del web collaborativo e partecipativo (Web 2.0) e quello che sarà il web del futuro (web semantico) rendono pressoché indispensabile un progetto che rispetti rigorosamente gli standard internazionali di programmazione, e in particolar modo le linee guida sull'accessibilità.

Già nei workshop di Smau 2007 e Smau 2008 Fabrizio Caccavello aveva focalizzato prima il risvolto più etico, sociale e culturale dell'accessibilità, con un intervento su "Accessibilità e dislessia", volto a non escludere i diversi (qualunque tipo di diversi: disabili motòri, non vedenti, ipovedenti, anziani, persone con strumentazione obsoleta, dislessici, daltonici, ecc...) dai processi culturali, di informazione e di socializzazione per cui il web è ormai strumento imprescindibile o, come nel caso dei lettori vocali, addirittura di supporto; poi l'aspetto più orientato ai vantaggi aziendali e di mercato, con un intervento su "Semplicità: accessibilità business oriented", mostrando come progettare e programmare in modalità accessibile in un insieme integrato di strutture, layout, creazione e gestione dei contenuti sia anche una questione di business, perché le percentuali degli utenti che beneficeranno di un lavoro accessibile sono comunque più elevate, un prodotto web accessibile è molto più trasparente per i motori di ricerca, è leggibile dai dispositivi tecnologici di ultima generazione tra cui cellulari e palmari. Questa volta il suo intervento, che ha suscitato molto interesse e varie domande, è andato ancor più in profondità, toccando la parte relativa alla diffusione e alla particolare promozione aziendale che un prodotto web accessibile può permettere, anche relativamente a future espansioni del prodotto web stesso.

A parte la trasparenza per i motori di ricerca, infatti, che non è certo da sottovalutare, i nuovi strumenti di marketing poggiano molto sulla condivisione del web 2.0 che, se bene organizzata - e solo tramite un prodotto accessibile questo è possibile - può essere paragonata a un nuovo e moderno passa parola su un'immensa, espandibile piazza virtuale, creando la possibilità di far conoscere il proprio prodotto/i attraverso piattaforme di condivisione come facebook, twitter, you tube, vimeo e quant'altro. Inoltre, un sito web progettato secondo rigorosi standard di accessibilità, è in pratica una base solida per espansioni future, che si presta sia a implementazioni tecnologiche del sito stesso in un mondo in cui l'innovazione tecnologica marcia ad altissima velocità, sia a diverse e nuove strategie di ICT marketing che dovessero emergere. In pratica, visto che il web può essere paragonato a una vera e propria opera edile, un prodotto web accessibile è un piano terreno senza barriere architettoniche che poggia su basi solide (nessuno, almeno nel mondo del buon senso, costruirebbe un ufficio, un'abitazione o un negozio senza fondamenta robuste e con una porta il cui primo gradino è alto un metro abbondante) e che potrà successivamente supportare, al bisogno, piani e strutture supplementari.

Tra gli imput forniti da Fabrizio Caccavello non è mancato neanche un esempio pratico (ma potrebbero esservene molti, mutuati da importantissime aziende) attinente al mondo familiare e quotidiano, quello di un pur gradevolissimo sito internet di una grande marca di divani che non solo si inceppa alla navigazione di disabili e diversi o di palmari, ma di cui risulta impossibile trasmettere un link o un'immagine su piattaforme come twitter o facebook: come cliente non potrei far vedere a un amico il bel divano che ho comprato, ed esercitare così su internet l'antico passa parola; ma non potrei neanche promuovere, come azienda, gli ultimi modelli della mia attività creativa o le mie vendite promozionali con una strategia comunicativa di gruppo sulle più attuali piattaforme di condivisione.

Una riflessione, a questo punto, sorge spontanea: ma questa è mia e a SMAU, anche per mancanza di tempo, non è stata discussa. Chissà se quel che negli anni non ha potuto l'etica lo potranno, in modo più "sensibile", le necessità della new economy? In un'Italia ancora molto inaccessibile dal punto di vista del web, dove la PA, a parte lodevoli quanto minoritarie eccezioni, in barba alla Legge Stanca ha molto spesso relegato questo aspetto non solo agli ultimi e più remoti investimenti economici, ma anche all'ultimo grado della curiosità di conoscere e sapere; in un Paese dove le associazioni umanitarie si battono per i diritti ma li escludono in pratica dai siti internet con i quali li divulgano; o dove enti, fondazioni varie e importanti organismi finanziano, beninteso lodevolmente, attività e progetti di grande spessore sociale da piattaforme web che, per un incredibile paradosso, escludono disabili e ipoabili dalla loro navigabilità; nel bel Paese dove, ancor peggio, per la difficoltà della materia e la superficialità di chi dovrebbe ordinare e controllare vengono frequentemente spacciati per progetti accessibili prodotti che neanche lontanamente lo sono, hai visto mai che l'attenzione al business riesca a diffondere maggiormente la consapevolezza e l'abbattimento delle barriere architettoniche del web? E non mi si citino quei siti, di vecchia impostazione, in cui compare talvolta la scritta "Versione accessibile". A parte il fatto che accessibile di solito la versione non lo è, sarebbe come ristabilire a scuola le vecchie classi differenziate e far fruire gli utenti di informazioni ridotte quando, con opportuni accorgimenti, tutti possono fruire di tutto nello stesso, identico ambiente.

Per IWA, nella giornata di giovedì, hanno tenuto workshop formativi anche Luca Mezzalira Flash Platform e VOIP, Diego La Monica Siti web, portali e Rich Internet Applications: tendenze e controtendenze, Silvia Dini Web 2 You 4 All, Gianluca Carobene I social media come strumento pubblicitario: opportunità per l'immagine aziendale e rischi per la reputazione online, Maurizio Lecce e Gaia Zuccaro Costruire una landing page dinamica, Barbara Ventura 2010 marketing trends: opportunità emergenti ed errori da evitare. Originale, nello spirito della condivisione, l'impostazione del seminario tenuto venerdì da Roberto Castaldo, organizzato esclusivamente su domande dell'uditorio riguardanti alcuni microargomenti relativi a Web 2.0: gli utenti, la raccolta della conoscenza, l'accesso universale, i numeri, i dati personali, le aziende, le PA, la politica.

Come ogni anno, per IWA Italia, che annovera professionisti aderenti da tutto lo stivale, SMAU è stata una piacevole occasione fisica di quell'incontro e di quello scambio che, tra specialisti, sono costanti sul web, ma che hanno bisogno anche di occasioni come questa per sostanziarsi all'esterno e aumentare la conoscenza e la sensibilità generale su questi temi.

Per saperne di più sull'accessibilità