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Scarcerato il padre che accusa la scuola per lo scarso rendimento del figlio. Il ragazzo però ora va aiutato

giovedì 21 maggio 2009
di Monica Riccio
Scarcerato il padre che accusa la scuola per lo scarso rendimento del figlio. Il ragazzo però ora va aiutato

Aveva aggredito la vicepreside che lo aveva informato della possibile, ennesima bocciatura del figlio. Torna a casa il padre, quarantasettenne incensurato, che sabato scorso si era scagliato contro la collaboratrice della Preside della Scuola Media "Ippolito Scalza" di Ciconia. Il GIP del Tribunale di Orvieto, dottor Gianluca Forlani, ha scarcerato l'uomo nella udienza di convalida imponendogli il divieto di dimora nella zona di Ciconia, non dovrà, in pratica, avvicinarsi alla scuola frequentata dal figlio.
I reati che al momento gli vengono ascritti vanno dalle minacce e danneggiamento aggravato alla interruzione di pubblico servizio. In attesa del processo quindi l'uomo non potrà in alcun modo avvicinarsi alla scuola.
Sabato scorso era stato invitato proprio dalla vicepreside per un colloquio teso a mettere a conoscenza la famiglia sullo scarso rendimento del figlio, e di fronte alla ennesima bocciatura del ragazzo, l'uomo non ci ha visto più e ha cominciato ad inveire, gettare oggetti a terra e dare in escandescenza tanto che il personale della scuola si è visto costretto a chiamare i carabinieri. A quanto appreso, l'uomo imputerebbe lo stato di apprendimento del figlio ad un problema con la lingua italiana in quanto la famiglia si sarebbe trasferita dall'Inghilterra solo da alcuni anni e il ragazzo non si sarebbe ancora perfettamente integrato.

Purtroppo episodi del genere lasciano sempre l'amaro in bocca perché, in definitiva, al centro di un problema c'è un ragazzo e la sua formazione e né la famiglia né la scuola, a questo punto, se le bocciature sono ricorrenti, stanno facendo bene il loro dovere. Un ragazzo che arriva da un paese straniero necessariamente ha bisogno di un periodo di inserimento graduale, i compagni magari non lo capiscono, gli insegnanti nemmeno. Forse lo scatto dell'uomo, che per nulla può essere giustificato, va pur collocato nella completezza della storia familiare di questo studente che, a quanto pare, non si è ancora integrato.
In definitiva, errori potrebbero stati commessi da ambo le parti, ora non resta che tornare a porre al centro questo ragazzo, intervenire e capire quali e quanti siano i problemi. Scuola, famiglia, istituzioni, tutti seduti attorno ad un tavolo senza farlo rotolare via.