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Primo maggio con il Comitato cittadino antifascista. "Sicurezza mancata sui luoghi di lavoro e sicurezza come arma contro gli immigrati"

giovedì 30 aprile 2009
Primo maggio con il Comitato cittadino antifascista. "Sicurezza mancata sui luoghi di lavoro e sicurezza come arma contro gli immigrati"

Il Centro di Documentazione popolare e il Comitato cittadino Antifascista sono lieti di invitare tutti alla Festa popolare del 1° maggio che si terrà dalle 10.30 del mattino fino alle 18.30 del pomeriggio presso i giardinetti di Orvieto Scalo (di fronte alla COOP).

Nell'arco della giornata saranno organizzati giochi di gruppo per adulti e bambini, per i più piccoli spettacolini di intrattenimento, il tutto condito da un po' di buona musica.

"Giornata di festa ma che non deve far dimenticare la tragedia delle morti e degli incidenti sul posto di lavoro - afferma il Comitato cittadino antifascista - una sorta di bollettino di guerra mensile e che solo lo scorso anno, secondo recenti stime INAIL (ancora provvisorie peraltro), ha causato il decesso di 1.140 persone e il ferimento di altri 874.866 lavoratori. Stime ufficiali che peraltro non tengono conto del sommerso. Solo a gennaio 2009 le cosiddette "morti bianche" sarebbero state 41. Uno stillicidio continuo e che il Governo non sembra intenzionato a contenere tramite l'immediata attuazione del Testo Unico sulla sicurezza".

"Un dato, poi, che il più delle volte sfugge - continua il Comitato - è che buona parte di questi "omicidi" è a danno di immigrati giunti sul suolo italiano per lavorare. Nel 2007, stando sempre ai dati INAIL, gli infortuni sul lavoro a carico di stranieri sono aumentati dell'8,7%: 140.579 le denunce e 174 i casi mortali nell'anno. Anche in questo caso non sono contemplati gli incidenti avvenuti in condizioni di "lavoro nero". Infatti secondo le stime della CGIL i lavoratori stranieri impiegati senza contratto sarebbero invece circa un milione. Per loro, per agevolare la loro integrazione, il Governo ha approntato un Pacchetto di misure restrittive, noto come "Pacchetto sicurezza", già passato all'esame del Senato e che prevede, tra le tante norme controverse, la costituzione delle ronde cittadine e il prolungamento dei tempi di permanenza nei CIE fino a 6 mesi, questo nonostante le due norme fossero state stralciate nel precedente decreto. Alla base lo stesso concetto, quello della sicurezza, ma declinato in tempi e modi molto differenti: Maroni è intenzionato a chiedere la fiducia per il suo pacchetto anti-immigrazione già la prossima settimana, mentre il Testo Unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro è fermo da un anno in attesa dei decreti attuativi e di ulteriori modifiche (peggiorative) proposte dal Governo attuale, senza i quali la legge non può entrare in vigore. I tempi potrebbero slittare fino ad agosto".

"L'evidenza - fa notare in conclusione il Comitato cittadino antifascista - è sotto gli occhi di tutti: un'analoga mancanza di rispetto per la vita umana e per i diritti fondamentali, sia che si parli di un lavoratore italiano sia che si tratti di un immigrato".