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Ad Orvieto non servono le ronde ma la certezza della pena. Lo sostiene il segretario nazionale Ugl Polizia, Filippo Girella

giovedì 26 febbraio 2009

"Ad Orvieto non servono le ronde ma la certezza della pena unita ad appropriate azioni di prevenzione e ad un più efficace coordinamento dell'attività delle forze dell'ordine. Questo è ciò che è veramente necessario per la sicurezza dei cittadini". E' quanto sostiene, intervenendo nella discussioe che si è aperta anche sulla Rupe, Filippo Girella, segretario nazionale di Ugl Polizia, l'organizzazione sindacale che rappresenta la maggioranza assoluta dei poliziotti in servizio presso il Commissariato di Orvieto.

"Non è con le ronde - continua Girella - che uno stato degno di questo nome può pensare di affrontare la tematica della sicurezza dei cittadini. L'unica misura veramente efficace per garantire la sicurezza dei cittadini è rappresentata dalla certezza della pena mediante l'abolizione o il forte ridimensionamento della Legge Gozzini che concede troppi benefici ai detenuti e determina troppe scarcerazioni facili, sia di delinquenti italiani che stranieri".

"La Costituzione stabilisce che le pene devono tendere alla rieducazione del reo - sottolinea ancora Girella - ma che tipo di messaggio rieducativo può recepire la persona che viene condannata e nello stesso giorno del processo viene condannata e subito dopo scarcerata, come è successo recentemente anche ad Orvieto? Molto probabilmente solo quello di tornare a delinquere, perché tanto in Italia in carcere ci si resta solo per i reati gravi. E che tipo di messaggio arriva in questo caso alla vittima del reato? Sicuramente quello di uno Stato debole nei confronti di chi delinque".

"Le iniziative che devono essere prese a livello locale riguardano - conclude Girella - l'installazione di un efficiente sistema di videosorveglianza analogo a quanto si sta facendo in altri Comuni ed un più efficace coordinamento delle varie forze di polizia, magari mediante l'adozione di una centrale operativa unica".