sociale

Stazione di Orte: storie di ordinaria esasperazione

venerdì 19 dicembre 2008
di Marta Scattoni
In questo clima di crescente malcontento nei confronti di Trenitalia e relativi dirigenti, mi sembra utile segnalare, ad ulteriore riprova della pesante situazione di disagio vissuta quotidianamente da viaggiatori abituali e non, il piccolo e significativo episodio avvenuto lo scorso mercoledì 17 dicembre alla Stazione di Orte, di cui mi affretto a stendere una breve cronaca, avendovi io stessa assistito. Scendo dal 'mio' treno regionale Terni – Orte, in orario, alle 15. 15 circa; mi aspetta però una relativamente lunga attesa (per un pendolare mezz'ora non è poco e non è da poco neanche dover cambiare due treni con relativi disagi per arrivare e tornare dal proprio capoluogo di provincia!) perché il primo treno utile per la mia destinazione, Orvieto, è un Intercity che, se in orario, cosa non frequente, arriva ad Orte alle 15. 22. Ma il mio abbonamento mensile, acquistato prima del cambio di orari ferroviari avvenuto il 14 dicembre, è valido solo per regionali: sono costretta ad aspettare il successivo treno R. Roma - Firenze che arriva ad Orte alle 15.46... dimenticavo di dire che in Stazione non c'è una sala d'attesa e d'inverno, chiaramente, se ne sente molto la mancanza! Oltretutto in quel momento, cosa che capita di frequente, i display che segnalano gli orari sono momentaneamente guasti, quindi ci si può affidare solo ai rari avvisi vocali. In questo clima di gelida attesa, risuona tra i binari l'annuncio che il 'mio' regionale ha 25 minuti di ritardo... proprio come il giorno prima e quello prima ancora! Ormai rassegnata a rimanere seduta semi – ibernata sulla panchina del binario 2, vengo invece incuriosita da una scena che avviene poco distante da me: due giovani signore attraversano i binari e fin qui nulla di troppo strano; poi però si fermano proprio dentro il binario 2. Decido quindi di avvicinarmi per capire se le due signore, vicino alle quali si è formato un piccolo gruppetto di persone (piccolo anche perché non è che a quell'ora la stazione sia frequentatissima), si trovino sul binario a causa del ritardo cumulato dal 'mio' treno. Le signore discutono con un agente della Polfer che cerca, quasi in modo rassegnato, di dissuaderle dal loro intento e che, dopo averle invano invitate a sgombrare il binario, gli chiede i documenti. Sopraggiunge nel frattempo anche un altro personaggio in borghese, forse il capo della Polfer della Stazione, che bruscamente e ad alta voce intima alle signore di lasciare il binario pena una denuncia per intralcio al pubblico servizio e la loro 'rimozione forzata'. Una delle due signore fa notare al 'capo' (chiamiamolo così) che la sta già rimuovendo, visto che la sta spostando dal binario tenendola per un braccio; sempre la stessa signora fa notare che non può intralciare il “pubblico servizio”, perché il “pubblico servizio” di cui si parla non esiste più! Spiega inoltre di non poter più sopportare l'arrivo dell' ennesima telefonata della Scuola dove sono i suoi bambini, a Narni (quindi era interessata ad un treno diverso rispetto al 'mio'), perché lei non ha fatto in tempo ad andarli a prendere a causa del solito ritardo del treno; stessa motivazione della propria presenza sul binario viene addotta dall'altra giovane signora. Provocatoriamente la signora più 'agguerrita' chiede al 'capo' e all'altro agente se deve mandare loro o i Carabinieri a prendere i figli a Scuola al posto suo, visto che tra l'altro suo marito lavora in Nord Italia e non può porre rimedio al, diciamo eufemisticamente, 'imprevisto'. In sostanza le due signore avevano occupato il binario perché il loro regionale era in fortissimo ritardo ed avrebbero quindi voluto far fermare alla Stazione, per poterne usufruire senza maggiorazione di supplemento, un Eurostar di passaggio ad Orte diretto verso la destinazione di loro interesse. Morale della favola, efficacemente riassunto da un altro indignato spettatore della scena: “ cornuti e mazziati!!! ” perché le due signore sono state poi condotte presso gli uffici della Stazione per una 'segnalazione' e verifica dei loro documenti.