sociale
“Ridatemi mia figlia” . La straziante richiesta di Stefano Caligiuri
venerdì 19 dicembre 2008
di Giorgio Santelli
“Voglio riabbracciare mia figlia”. E' questa la straziante richiesta di Stefano Caligiuri, giovane filmaker, residente a Baschi, che da quasi quattro mesi non vede la sua piccola Matilde di 18 mesi. Stefano, infatti, è uno degli oltre 400 casi denunciati al dipartimento di Giustizia minorile italiano di genitori a cui sono stati sottratti i figli. Natalya sua moglie, bielorussa, lo scorso settembre gli ha comunicato di voler tornare, per qualche settimana, nella sua patria, per visitare la sua famiglia e da allora non solo non è rientrata in Italia, ma si rifiuta di parlare con il marito e – soprattutto – di farlo parlare con la piccola. “La mia paura – dice Caligiuri – è che la bambina non stia bene e che, con il tempo, non si ricordi nemmeno più la mia voce. E' così piccola…”.
“Il 10 di ottobre madre e figlia dovevano rientrare – ha spiegato Stefano Caligiuri in una conferenza stampa tenuta questa mattina - ma Natalya mi ha detto chiaramente che non tornerà più in Italia e io non so come fare. Non riuscirò a vedere la mia piccola nemmeno a Natale. Mia moglie ha lasciato la casa della madre, nel sud della Bielorussia per trasferirsi a Minsk. E' tutto quello che so, niente altro”.
Disperato ha lanciato un appello al ministero degli Affari Esteri e al ministro Frattini affinché si metta in contatto con le autorità consolari di quel Paese, per trovare una soluzione condivisa. “Per far si che Matilde possa rientrare in Italia e riabbracciare il padre – afferma Christian Sorrenti, avvocato di Caligiuri (con lui nella foto d'apertura) – il Ministero deve attivarsi quanto prima per evitare che si perdano le tracce. Per questo abbiamo deciso di chiedere l’aiuto dei media italiani e dell’opinione pubblica. Non si possono fare paragoni con il caso di cronaca di qualche mese fa – ha aggiunto l’avvocato – di una bimba bielorussa che - affidata ad una coppia italiana - fu poi rimpatriata poiché, per legge, non poteva essere trattenuta in Italia. Qui la situazione è diversa: la bambina è stata sottratta al padre con l'inganno e lui ha tutto il diritto di appellarsi alla convenzione dell’Aja e di richiedere la restituzione della figlia”.
“Penso che Matilde debba crescere con entrambi i genitori – afferma Caligiuri. - Ho proposto a mia moglie di rientrare in Italia. L'importante per me è che possa stare con la bimba”.
“L’intervento delle autorità consolari – ha detto l’avvocato – permetterebbe l’attivazione di mezzi investigativi tra i quali l’interpol per raggiungere una rapida soluzione del caso. Altrimenti credo che potremmo trovarci ad un punto nel quale avremmo perso le tracce della bambina e non saremmo in grado di far rispettare la legge”.
“Percorrerò qualsiasi strada possibile – ha concluso Stefano Caligiuri – pur di riabbracciare la mia piccola. Questo per me sarà il più brutto Natale della mia vita”.
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