sociale

Un incubo il primo giorno del nuovo orario invernale per i pendolari della Roma Firenze: disagi disinformazione, ritardi. E abbandono da parte dei politici del territorio

martedì 16 dicembre 2008
di Comitato pendolari RomaFirenze
Il Comitato pendolari Roma Firenze denuncia lo stato di estremo disagio della situazione dei nuovi orari in vigore dal 14 dicembre. Pesantissimi ritardi nemmeno annunciati! Un incubo il primo giorno del nuovo orario invernale per i pendolari della DD Roma Firenze: disagi disinformazione, ritardi! I pendolari dell’area orvietana si sentono abbandonati anche dai propri rappresentanti sul territorio Non bastava la rivoluzione dell’orario con anticipi e allungamento dei tempi di percorrenza. Ieri 15 dicembre primo giorno lavorativo dopo l’avvio del nuovo orario ferroviario è successo di tutto. Non un treno in orario, nessuna informazione, disagi, pendolari in attesa per oltre 1 ora sulla banchina di Tiburtina…. Nel migliore dei casi convogli (IC Plus) con oltre 35 minuti di ritardo, nella maggior parte dei casi AMPIAMENTE oltre 60 minuti. Viene il dubbio che le informazioni sui ritardi non venissero diffuse per non dare l’immagine di una situazione fuori controllo. Ritardi di ieri dei treni utilizzati dai pendolari di Chiusi e Orvieto (rilevati dal sito ferroviedellostato.it e da interviste con pendolari): PER ROMA TERMINI IC PLUS 579 34 minuti di ritardo DA ROMA TERMINI IC PLUS 706 Miramare delle 14.44 35 minuti di ritardo R 2314 delle 15.00 30 minuti di ritardo IC 592 Brera delle 16:44 35 minuti di ritardo R 2316 delle 16:57 65 minuti di ritardo IC PLUS 594 Arno delle 17:55 78 minuti di ritardo La situazione in cui si è trovata la tratta Roma Firenze dimostra che i problemi dei pendolari del Centro sono gravi quanto i colleghi del Nord, che da tempo e con forza si stanno mobilitando e che hanno trovato un fermo e deciso appoggio anche politico. Su tutti i principali quotidiani il presidente della Regione Lombardia si schiera con i pendolari, si dice pronto a fermare la Freccia Rossa se questa comporterà disagi insostenibili per gli utenti abituali della linea, lo stesso fa ad esempio il sindaco di Piacenza che ha protestato non partecipando al viaggio inaugurale del Freccia Rossa. Nell'incontro di ieri, 15 dicembre a Chiusi di nuovo tanti interventi, prese di posizione, impegni. Per la Regione Umbria all’incontro era presente soltanto l’On. Trappolino. Lo stesso assessore al Territorio e Infrastrutture della Regione Toscana, Riccardo Conti ha sottolineato la necessità, ma anche la difficoltà di coordinarsi con le Regioni, con l’Umbria in particolare. Quindi, pur ringraziando l'assessore ai trasporti Mascio per il lavoro finora prestato, ci si sente abbandonati da chi ha un peso politico maggiore e che, quindi, potrebbe avere più voce in capitolo, la presidente Lorenzetti, che non si è mai pronunciata sulla questione. Invece, quello che è emerso nell'incontro di Chiusi è la necessità di coinvolgere tutte le parti politiche, senza distinzione tra destra e sinistra, organizzare azioni forti, creare sinergie tra Regioni, tutte azioni che non possono essere portate avanti dai Comitati pendolari, ma dalle istituzioni, primi fra tutti i rappresentanti più vicini al territorio. Da sottolineare che il sindaco di Orvieto, Stefano Mocio, la cui presenza era prevista come da programma pubblicato, non si è presentato a Chiusi, così come nessun altro rappresentante del comune di Orvieto... e non sembra che dei problemi del pendolarismo ne parli nessuna parte politica che si presenterà alle prossime elezioni. Se questa è la dimostrazione di cosa si sta facendo per i pendolari dell'area orvietana, allora c'è poco da essere ottimisti.