sociale

10 dicembre, 60° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo

martedì 9 dicembre 2008
di jacopo
Il 10 dicembre del 1948, dopo il flagello delle due guerre mondiali, le Nazioni Unite promulgavano, per la prima volta nella storia dell’umanità, la Carta Universale dei Diritti dell’Uomo. Cadeva l'idea che vedeva i singoli Stati unici soggetti della comunità internazionale. La distinzione tra cittadino e straniero viene a cadere definitivamente. Esiste ora solo la persona umana e la sua dignità che trova espressione in fondamentali libertà e diritti di ordine civile, politico, religioso, economico. Ogni Stato, inoltre, non è più il solo legislatore di se stesso, ma alcuni principi diventano principi costituzionali supremi che ogni nazione è chiamata a recepire nei propri ordinamenti costituzionali e giuridici: il divieto di genocidio, della schiavitù, della tortura, della discriminazione razziale e religiosa. La dichiarazione dei diritti umani è quella che si potrebbe definire una rivoluzione silenziosa ma forte. Dal 1948 ad oggi infatti, nonostante i tanti stati di tutto il mondo in cui molti principi presenti nella Carta non vengono ancora attuati, molto è stato fatto e molti Paesi hanno migliorato i loro regolamenti e le loro leggi garantendo maggiori diritti a tutti. Molte le iniziative che si terranno in tutto il mondo per ricordare questa data e ciò che ha significato per l'umanità, dalle dichiarazione del presidente della Camera Gian Franco Fini, alle tante iniziative che si terranno nelle città italiane.

Il capogruppo del PD Gianluca Rossi: “nel mondo ancora troppe persone senza diritti”