sociale

Progetto "Da te a me" nell'ambito del Piano territoriale degli interventi per la lotta alla droga

mercoledì 26 novembre 2008
Si è svolto presso la Casa di “San Bernardino” delle Suore Francescane di Porano, sabato 22 e domenica 23 novembre, lo stage previsto dal progetto “Da te a me”, il cui scopo è quello di diffondere presso i giovani del territorio una cultura della salute, un atteggiamento sano e responsabile nei confronti del proprio corpo e della propria mente. Una riflessione su come ci si relaziona con se stessi e gli altri che ha visto come promotori i Comuni dell’Ambito Territoriale n. 12 e che è stata gestita dalla Cooperativa Sociale “Il Quadrifoglio” di Orvieto con la consulenza scientifica degli operatori del Ser.T/G.O.A.T. di Orvieto. Determinante è stato l’apporto dei 17 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e i 18 anni, provenienti dagli otto Centri di Aggregazione Giovanile dell’Orvietano: Mr. Tamburino di Orvieto, Bum di Porano, Lo squalo di Castel Giorgio, L’Ultima Spiaggia di Fabro e Monteleone, Centro Giovanile di Ficulle, Freigeist di Montegabbione, C.I.M. / Centro Idee Multicreative di Allerona e Castel Viscardo e del G.R.M. / Gruppo Ragazzi Monterubiaglio di Castel Viscardo; dei loro operatori, a loro volta precedentemente formati, sia in fase di “selezione” e motivazione dei ragazzi, sia in fase di stage vero e proprio. L’approccio proposto dal progetto “Da te a me”, infatti, è stato quello di immaginare lo stage come un “grande centro giovanile” dove fosse possibile essere accolti, conoscersi, confrontarsi, divertirsi e lavorare insieme su determinate tematiche. Nel concreto, i ragazzi divisi in quattro gruppi si sono misurati su un tema tanto difficile quanto provocatorio quello di ideare, progettare, scrivere, recitare e riprendere con le telecamere due spot pubblicitari: uno contro la droga e uno a favore, ribaltando così la consueta dinamica. Vale a dire non è più l’adulto che da informazioni al ragazzo, ma è l’adolescente stesso che cerca l’informazione per poter portare a termine il lavoro. Questo punto di vista contrapposto ha permesso ai ragazzi di indagare non solo i rischi che presuppone l’uso di sostanze psicotrope, ma anche le attrattive che esse esercitano, specialmente alla loro età, per poterle riconoscere e poi affrontare. Gli otto lavori realizzati, risultati interessanti quanto originali, divertenti, ironici e profondi pur nella ristrettezza del tempo a disposizione, sono stati poi visionati e commentati insieme al Dott. Massimo Marchino, Responsabile del locale Ser.T./G.O.A.T. e al Dott. Angelo Strabioli, psicologo del Servizio, che oltre a complimentarsi con i “creativi” hanno potuto puntualizzare e sottolineare certi aspetti dei filmati, colmare alcune lacune e rispondere alle domande dei ragazzi. Lo sfondo metodologico dell’intero progetto è stato quello della “peer education” (educazione tra pari), cioè i ragazzi e le ragazze sensibilizzati dallo stage sulla lotta alla droga, sapranno poi diffondere tali conoscenze e attenzioni all’interno del gruppo dei coetanei, in primo luogo fra gli amici del rispettivo Centro di Aggregazione e anche in altri contesti informali, con una diffusione più capillare e soprattutto più efficace ed incisiva, poiché proveniente da un amico piuttosto che da un adulto, delle informazioni legate alla promozione della salute e di positivi stili di vita. Che è poi la filosofia del progetto “Da te a Me”. La speranza dei promotori del progetto è che tale esperienza non resti isolata, ma che possa essere riproposta organicamente nel corso degli anni.