sociale

Ancora prese di posizione sulla scuola. E intanto la Gelmini apre al dialogo

venerdì 24 ottobre 2008
Mentre il premier Silvio Berlusconi fa marcia indietro rispetto alle dichiarazioni rese sull'intervento delle forze dell'ordine nelle università e nelle scuole occupate per protesta contro il decreto Gelmini, affermando di aver solo sottolineato "la necessità sacrosanta, da parte di uno Stato, di dover garantire il diritto di chi vuole studiare", la Ministra Gelmini sembra aprire al dialogo e si è detta pronta a discutere con sindacati, insegnanti, studenti. A incrinare il fermo muro della conferenza stampa tenuta due giorni fa da Berlusconi a Palazzo Chigi (fatta riascoltare ieri sera in TV da Santoro), sono state anche le reazioni all'interno della stessa maggioranza a determinare il dietrofront, a causa dell'irritazione della Lega e del Ministro dell'Interno Maroni (che avrebbe dovuto ricevere istruzioni in diretta dal premier), oltre che alla freddezza di An, da sempre protagonista di manifestazioni e occupazioni studentesche. L'istruzione, in effetti, è un tema delicato e trasversale, sul quale non è facile adottare il classico schema maggioranza-opposizione, tanto che le proteste arrivano anche dagli studenti di destra. Per vedere come si uscirà dalla forte fase di contrapposizione è chiaro che bisognerà aspettare lo svolgimento della manifestazione di domani, sabato 25 ottobre, voluta dal PD di Veltroni, che ha come tema della protesta anche i provvedimenti Gelmini. Intanto, mentre il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sollecita a "dialogo, confronto, dura ma civile contrapposizione, al fine di affrontare e dare soluzione con responsabilità a quei temi cruciali per lo sviluppo del nostro Paese", riceviamo e volentieri pubblichiamo, in correlata, altre prese di posizione della politica locale sullo scottante argomento.

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