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L'impegno del PDL Orvieto per il Tribunale: evitare strumentalizzazioni di parte e guardare alla revisione della circoscrizione giudiziaria

giovedì 2 ottobre 2008
Il Popolo della Libertà di Orvieto ribadisce e riafferma con un comunicato stampa l'impegno nel contrasto di ogni possibile prospettiva di declassamento o, peggio, di soppressione del Tribunale di Orvieto e di tutti gli uffici ad esso connessi. L’azione di contrasto viene portata avanti in stretto contatto sia con la magistratura locale che ha dimostrato grande sensibilità rispetto a questo problema, sia con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Orvieto, con cui si stanno concertando iniziative pubbliche per sensibilizzare i più alti organismi del Ministero di Grazia e Giustizia affinché un punto d’eccellenza della giustizia venga potenziato anziché cassato. In particolare si sta occupando della questione il Senatore Domenico Benedetti Valentini, che ben conosce la problematica comune al vicino Tribunale di Spoleto. “Benedetti Valentini – afferma il PDL Orvieto in una nota - sta verificando ogni ipotesi e sta impegnando il massimo sforzo per evitare il peggio nell’immediato, in quella che appare allo stato un’impresa non facile, specialmente nella prospettiva della futura riduzione della spesa nella pubblica amministrazione. E’ chiaro che per allontanare definitivamente lo spettro della soppressione, che ciclicamente si riaffaccia con governi di destra o di sinistra, è necessario rivedere la circoscrizione del Tribunale per un ampliamento verso il Viterbese, al fine di corrispondere agli standard minimi di un ambito territoriale sufficiente ed idoneo a giustificare la permanenza dell’ufficio giudiziario istituito quando la città, nel passato, era di ben altra importanza”. Questa appare, secondo il PDL, l’unica soluzione seriamente percorribile. Di qui l'invito a tutte le forze politiche, economiche e sociali “ad evitare inutili strumentalizzazioni di parte e a concentrare ogni sforzo nella direzione della revisione della circoscrizione giudiziaria affinchè si raggiunga un obbiettivo di comune beneficio per la città, quale quello della conservazione dell’ufficio giudiziario territoriale, impegnando le opportune energie ciascuno nei propri settori e nei propri enti territoriali”.