sociale

Musica sì musica no. Orvieto città turistica? Per giovani o per anziani?

giovedì 28 agosto 2008
di jacopo
E' tornata, puntuale, la discussione sulle regole per i bar a proposito dei tavolini all'aperto e della musica live. L'incontro tra il sindaco e i proprietari dei bar sulla rupe d'Orvieto è stato semplicemente un primo approccio, altri se ne terranno nei prossimi mesi. Il fatto che l'amministrazione comunale abbia deciso di iniziare un dialogo con i baristi interessati è sicuramente positivo, anche si è innescata subito la protesta poiché alcuni esercenti denunciano di non essere stati invitati all'incontro. C'è comunque una volontà di dialogo tra tutte le parti. Per il Sindaco Stefano Mocio non sarà semplice trovare il bandolo della matassa poiché accanto alle esigenze dei baristi orvietani ci sono anche le molte proteste dei cittadini, sembra in alcuni casi sfociate in denuncia, per schiamazzi o per l'eccessivo volume della musica. Punto centrale della discussione tra le parti non sono tanto alcune regole, come il divieto di vendere bevande in bicchieri di vetro da un'ora prima della chiusura, o il vietare di portare bevande fuori dal locale da mezz'ora prima della chiusura, ma il divieto di avere musica dal vivo nel locale, idea che incontra l'opposizione dei baristi orvietani. Il discorso in realtà è complesso poiché in triseca c'è la domanda su cosa possa offrire un paese come Orvieto ai suoi cittadini più giovani. Infatti è giusto dare atto ai locali che hanno musica live il fine settimana di essere un luogo importante di aggregazione per i molti giovani. Non casualmente il sabato sera, quando ormai il resto della Rupe è deserta, davanti e dentro questi locali ci sono un gran numero di ragazzi che, posso dirlo anche per esperienza personale, civilmente parlano, ascoltano musica, stanno con gli amici. Alcuni casi di “eccessivo divertimento”, dovuto magari all'aver bevuto un po' troppo, ci possono essere stati ma sono sporadici e la maggioranza delle sere non accade nulla di particolarmente chiassoso. Quello che Leonardo Riscaldati dice è la pura verità, rischiamo che Orvieto diventi una città dormitorio. Tutto questo non è negativo solamente per i giovani del luogo ma va anche a discapito di quella che dovrebbe essere la maggiore vocazione della Rupe cioè il turismo. Se vogliamo guardare all'economia orvietana il turismo è sicuramente uno dei fattori più importanti ma rischia di risentire molto in negativo per il poco o nulla che la sera offre Orvieto. Un commento all'articolo di Leonardo esprime quello che, purtroppo, può essere un reale pensiero di alcuni commercianti orvietani, cioè che le bellezze artistiche siano sufficienti per attirare turismo. Sicuramente è vero che la maggioranza dei turisti viene per l'arte, se poi però non si offre loro altro non ci si può lamentare degli alberghi vuoti, del turismo “tocca e fuggi” che sembra caratterizzare Orvieto. Fare paragoni con altre cittadine, d'Italia o dell'estero, credo che sia significativo; infatti, molti comuni d'Italia che vivono quasi esclusivamente con il turismo, hanno un programma di eventi per tutta l'estate. Musica, teatro gratuito in piazza, e non a 25 euro al teatro, bancarelle, negozi aperti anche la sera. Ovviamente tutto ciò è fatto con un accordo tra Comune e commerciati che sponsorizzano alcuni eventi. Anche l'orario è deciso collettivamente, normalmente comunque fino all'una la musica in piazza, quella che più causa rumore, è consentita. Nei locali invece si può avere musica anche fino alle due di notte se non oltre. Sempre rispettando un limite stabilito e orari di chiusura severi. Per il bene sociale, culturale, turistico e economico di Orvieto speriamo che si giunga presto a un accordo tra le parti che porti un regolamento nuovo e moderno.

Coprifuoco Orvietano 2 - Il ritorno