sociale

La CGIL Umbria presenta “Non ci casco”, il manuale per difendersi dalle truffe

venerdì 1 agosto 2008
Aiutare gli anziani a difendersi da truffe e raggiri sempre più sofisticati ed elaborati e sempre più frequenti. E' questo l'obiettivo dell'opuscolo “Non ci casco”, presentato nei giorni scorsi a Perugia da Spi-Cgil, Auser, Federconsumatori e Silp per la Cgil dell'Umbria. Si tratta di un libricino di una trentina di pagine che contiene consigli e informazioni utili a difendersi da truffe di ogni tipo: dal classico furto al bancomat al raggiro della cartomante; dall'acquisto di prodotti contraffatti all'investimento finanziario taroccato; dal falso impiegato dell'Inps che bussa alla porta chiedendo denaro, fino al gioco d'azzardo che promette “vincite facili” che poi non arrivano mai. In Italia e in Umbria le truffe agli anziani, a differenza di molti altri reati, sono in aumento costante, così come le denunce da parte delle vittime che a livello nazionale sono state 15.110 nel 2007 contro le 12.325 del 2006. Dunque un fenomeno consistente, che è certamente ancor più diffuso di quanto i numeri non dicano, visto che spesso il senso di vergogna provato dalla vittima del raggiro inibisce la denuncia, facendo sì che i dati disponibili siano sottodimensionati rispetto alla realtà. Di qui la decisione delle 4 organizzazioni della Cgil di dare vita ad una campagna di informazione e prevenzione per trasformare gli anziani da “potenziali vittime” a “soggetti consapevoli”, in grado di difendere se stessi e l'intera comunità. A tale scopo a settembre partirà in tutta l'Umbria una vera e propria campagna di prevenzione e informazione, con l'apertura di punti di ascolto nelle numerose sedi dello Spi-Cgil sparse per tutto il territorio regionale e la ripresa di una forte contrattazione sociale con le amministrazioni locali sui temi della sicurezza dei cittadini. La presentazione dell'opuscolo è stata anche occasione per il Silp, terzo sindacato di polizia in Italia, per denunciare nuovamente la condizione di estrema difficoltà in cui gli operatori di sicurezza sono costretti ad operare nella nostra regione come nel resto del Paese. Problemi di ogni genere come la mancanza di indumenti adeguati, l'assenza di aria condizionata negli uffici, automezzi vecchi e usurati e ancora molto altro, “il tutto – ha commentato Romano Riccetti, segretario del Silp di Perugia - aggravato dalla beffa di sentirsi dare dei 'fannulloni' da un ministro della nostra Repubblica”.