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Tagli sulla Firenze-Roma. Secondo Rossi e Masci urgente un tavolo tra Ministero dei Trasporti e Regioni Umbria, Lazio e Toscana

mercoledì 30 luglio 2008
Preoccupati per i tagli previsti da Trenitalia che interessano la linea ferroviaria Firenze-Roma, il capogruppo e il vice presidente del Partito democratico, Gianluca Rossi e Luigi Masci, chiedono alla Giunta regionale, attraverso una mozione, di verificare la volontà del Ministero dei Trasporti di convocare un tavolo di confronto con Trenitalia e le Regioni Lazio, Toscana ed Umbria per individuare linee d'intervento che scongiurino i tagli agli Intercity e per definire un'offerta alternativa alla sostituzione di tali treni sulla linea ferroviaria Firenze-Roma. La soppressione dei 14 treni predisposta da Trenitalia per la regione Toscana, spiegano Rossi e Masci, si configura come un grave impoverimento del territorio servito dalla direttissima Firenze-Roma, in particolare per le stazioni umbre o limitrofe al confine regionale di Orvieto, Chiusi ed Arezzo, con un contraccolpo sulla qualità dei servizi che coinvolgerà anche gli scali di Fossato di Vico, Gubbio, Gualdo Tadino e Spoleto. "La soppressione dei collegamenti veloci e lo spostamento dei treni sulla tratta lenta, con il conseguente aumento dei tempi di percorrenza - osservano i due esponenti del Pd - va ad incidere sulle condizioni di vita di migliaia di persone e sull'economia turistica che è asse strategico di molte zone dell'Umbria. Per Rossi e Masci i tanti pendolari, lavoratori e studenti, che utilizzano questi collegamenti, vengono fortemente danneggiati da queste scelte di Trenitalia, che nel tempo si aggiungono alla cancellazione di agevolazioni e sconti sugli abbonamenti e alla revoca dell'abbonamento unidirezionale Intercity. C'è anche un problema di qualità della viabilità dell'intero centro Italia - spiegano - poiché molte tratte e stazioni interessate dai tagli rivestono un ruolo decisivo sui collegamenti nei confronti di un ampio e diversificato bacino territoriale. Secondo i due consiglieri del centrosinistra, intorno a questi temi si apre un'importante partita attinente non solo alla viabilità, ai trasporti, al mantenimento di un servizio universale o ai disagi delle migliaia di pendolari umbri, ma anche allo sviluppo complessivo dell'economia regionale, che ha al centro anche l'accesso alla rete ferroviaria nazionale.

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