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Il Tribunale di Orvieto risponde all'attacco de "Il Giornale": ingiustificato danno d'immagine

lunedì 21 luglio 2008
di Jacopo Teodori
La risposta all'attacco portato da Il Giornale nei confronti del Tribunale di Orvieto è venuta oggi ufficialmente, con una conferenza stampa, dallo stesso Palazzo di Giustizia, affidata al Presidente del tribunale Dott. Edoardo Cofano, al Procuratore della Repubblica Dott. Francesco Novarese e al Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Orvieto, Avv. Sergio Finetti. Una risposta forte e unanime. Il Presidente Cofano (nella foto che segue insieme all'Avv. Finetti) ha attaccato duramente l'impostazione grafica e il titolo della pagina del Giornale: “I titoli in prima e quarta pagina sono fortemente offensivi verso questo tribunale e chi in questo tribunale lavora. Anche il testo e il contenuto dell'articolo però è da censurare, in quanto non rispecchia per nulla ciò che è stato riferito al giornalista. Il giornalista ieri mi ha chiamato per scusarsi e per dissociarsi dall'impostazione della pagina, che non dipende da lui. Sono molto soddisfatto che tale cosa sia avvenuta ma ciò non ripara i gravi danni d'immagine che sono stati apportati al nostro tribunale con il suo articolo.” Con ancora maggiore fermezza è intervenuto il Procuratore Novarese: “Ho un grande rispetto per il giornalismo che deve avere sempre la maggiore libertà possibile, nell'articolo in causa però sono usati toni sarcastici che non possono essere accettati. Tali toni sono offensivi nei confronti di lavoratori che rimangono in ufficio anche fino a tarda serata per garantire il miglior servizio possibile alla cittadinanza. Considero la dissociazione del giornalista scontata, in quanto altrimenti potrebbe andare incontro a denuncia per diffamazione”. Il Procuratore ha inoltre sottolineato che, se il giornalista non era a conoscenza dell'impaginazione dell'articolo, il Direttore de “ Il Giornale” (Giordano ndr) non poteva non sapere, in quanto l'articolo è inserito all'interno di una lunga inchiesta sulla giustizia che il suo giornale porta avanti da oltre quattro mesi. “E' evidente – ha insistito il Procuratore - che continuano, da parte di alcuni giornalisti e giornali, attacchi diffamatori e delegittimanti contro la magistratura.” Il procuratore non esclude inoltre un'azione legale nei confronti del giornalista o del giornale che ha pubblicato l'articolo. Ugualmente forte è stata la difesa a favore del tribunale orvietano compiuta dall Presidente dell'Ordine degli avvocati orvietani Dott. Finetti: “Questo è l'ennesimo attacco verso la magistratura pilotato da un giornale per motivi che ben possiamo immaginare. Mi domando perché puntualmente, in questo periodo dell'anno, il Tribunale di Orvieto sia vittima di attacchi giornalistici. Questo attacco è rivolto anche verso l'avvocatura, in quanto il giornalista ha intervistato anche me e ha del tutto modificato e stravolto le mie parole. Io ho sottolineato che il rapporto tra noi avvocati e i magistrati è buono e che c'è grande gentilezza e disponibilità, che permette un ottimo funzionamento del tribunale. Ciò è stato riportato come se all'interno del tribunale non si lavorasse ma ci si divertisse”. Sono poi stati resi noti molti dati sul lavoro effettuato dal Tribunale di Orvieto: i casi pendenti fino all'anno 2005 sono stati dello 0,00%, ciò nessun caso è rimasto non esperito. Nell'anno 2006 i casi pendenti sono stati 10,26% e nel 2007 88,78%, ma tale dato è tale poiché è stato preso prima della fine dell'anno e dunque molti giudizi ancora non erano stati emanati. Inoltre nel 2008 vi è stato nel settore civile un aumento del numero di sentenze depositate, da 102 a 172, mentre i processi pendenti sono diminuiti da 849 a 778. In termini assoluti circa 700 giudizi sono depositati. Il Presidente Cofano ha sottolineato che tali dati non sono davvero propri di un tribunale che non lavora o che ha pochi casi. Chiuderlo dunque, concordano tutti i relatori, sarebbe un gravissimo errore che andrebbe ad appesantire altri tribunali e a rendere più arduo, per molti cittadini, accedere ad un servizio, che la costituzione considera primario, come quello della giustizia. Difficile ipotizzare, al momento, quale tipo di riorganizzazione potrebbe esservi in concreto, fatto che del resto dovrebbe pervenire da un cambiamento dell'ordinamento nazionale, ma un cosa, secondo gli organi del tribunale di Orvieto, è certa: l'area di competenza di un tribunale non può essere stabilita sulla base dei soli numeri.