sociale

Preoccupazione di Confcommercio per la microcriminalità sulla rupe

lunedì 21 aprile 2008
Dopo alcuni fatti gravi che hanno colpito Orvieto e la seconda rapina al negozio del centro storico Alter Ego, il Presidente di Confcommercio Giuseppe Santi ha espresso la sua preoccupazione per il clima che si sta venendo a creare sulla rupe: “Non si può più continuare ad andare avanti in questo clima di insicurezza; possiamo dire che siamo entrati in un clima di guerra dichiarata. Al di là delle scelte più o meno discutibili che i vari governi hanno effettuato nel corso degli anni per tamponare il problema della criminalità, è necessario intervenire concretamente per far fronte in modo efficace e rapido alla situazione”. Secondo Santi serve ora più che mai una sinergia di intenti e iniziative tra forze dell’ordine, sindacati, associazioni di categoria e amministrazione per attivare iniziative di controllo reali attraverso un supporto tecnico di chi conosce bene il problema e di chi possiede i mezzi per poterlo risolvere.Prima di formulare ogni ipotesi è fondamentale, a suo avviso, fare il punto della situazione per verificare quali sono le zone maggiormente colpite utilizzando, se verrà ritenuto opportuno, aree di videosorveglianza o rafforzando i controlli. La presenza sempre più consistente di rom e vagabondi nella zona di Piazza Del Commercio ad Orvieto scalo e tra le strade di Orvieto, sta generando un clima di insicurezza che si sta diffondendo tra la gente. Il Presidente stesso ha riportato di un episodio successo qualche giorno fa nell'ufficio di ConCommercio in piena mattina: “un rom ha cercato di entrare con la forza dopo un rifiuto ad aprire la porta e il personale si è visto costretto ad avvertire i Carabinieri per allontanarlo”. Santi sottolinea che è verificato ultimamente un incremento di episodi di criminalità collegati alla presenza massiccia di immigrati comunitari e non. Le rapine erano un fatto eccezionale e sporadico. Da un rapporto presentato a giugno 2007 dal ministro dell’Interno Giuliano Amato sulla criminalità nel 2006 risulta che in Italia gli stranieri costituiscono il 51 per cento dei denunciati per rapina o furto in abitazione, il 45 per cento per rapina, il 39 per cento per violenze sessuali, il 36 per cento per gli omicidi consumati e il 31 per cento per quelli tentati, il 27 per cento per lesioni colpose. Se a queste percentuali si sottrae quella relativa agli immigrati regolari, si sale al 74 per cento per omicidio, al 72 per cento per il tentato omicidio, al 62 per cento per violenza carnale e al 63 per cento per sfruttamento della prostituzione. E gli immigrati sono una percentuale molto al di sotto del 10 per cento della popolazione italiana. "I dati parlano - conclude il Presidente di Confcommercio - e ci aspettiamo iniziative anche territoriali su un fenomeno che non può più essere visto in chiave buonista laddove nel resto d’Italia si iniziano a comprendere queste dinamiche e ad intervenire in modo efficace e pertinente".