sociale

La legge non è tassativa per tutti: troppo fumo nella casa comunale. Lo segnala un cittadino salutista

giovedì 15 novembre 2007
La legge, in qualche caso, non sembra essere tassativa per tutti; o forse, più semplicemente, ci sono leggi che sono considerate meno importanti di altre e verso le quali si deroga con una certa indulgenza. E' il caso della 16/01/2003 sul divieto di fumo nei luoghi pubblici di lavoro e di svago che, dopo lunghe vicissitudini e modifiche dei regolamenti di attuazione, è entrata definitivamente in vigore nel gennaio 2005. La legge, sul cui fronte si è molto impegnato nei due anni e mezzo del suo mandato l'allora Ministro della Salute Sirchia, ha soprattutto lo scopo - in Italia come nel resto d'Europa e con un rigore davvero esemplare negli Stati Uniti - di difendere la salute di tutti e, in particolare, dei non fumatori, di tutelare i cittadini dal fumo passivo e di contrastare, specie per quanto riguarda i minori, l'influenza negativa di modelli culturali fuorvianti promossi dalle multinazionali del tabacco. Così, un cittadino orvietano esemplare che desidera restare anonimo, segnala alla redazione di Orvietonews.it per avere pubblica voce che, un paio di giorni fa, durante una riunione in uno degli Uffici del Comune di Orvieto, i partecipanti fumavano di brutto dando prova, sia pure durante una situazione più informale, di un comportamento tutto sommato infrattivo e poco edificante. Nulla di platealmente grave: anche se con le ultime modifiche la legge sul fumo è stata finalmente applicata e osservata in modo più tassativo siamo ancora abituati a qualche indulgente deroga. Diamo tuttavia voce alla lamentela del nostro lettore salutista sia perché ci sembra giusto che, nella casa comunale, si dia il più possibile il buon esempio, sia perché ci appare singolarmente positivo il fatto che, in un mondo in cui l'informazione è spesso percepita in modo scandalistico, si ricorra a un quotidiano on line per una piccola battaglia di civiltà.