sociale

Alto il livello della spesa sociale nell'Orvietano: quasi doppio l'incremento rispetto al resto dell'Umbria

mercoledì 14 novembre 2007
Sono molto rilevanti le risorse destinate alla spesa sociale da parte dei Comuni del comprensorio orvietano: è quanto rileva l'ultima indagine del Bollettino dell'Osservatorio sulla situazione economica e sociale dell'area orvietana, accreditando l'ipotesi, rispetto a questo aspetto, di un'isola felice. Nel periodo 1998-2005 infatti, nei comuni appartenenti al comprensorio orvietano, si è assistito complessivamente a un considerevole incremento della spesa sociale corrente: il 98%, mentre l’incremento medio rilevato per il totale dei comuni umbri è pari al 55%. E questo a fronte di una più contenuta crescita della spesa corrente totale che, tuttavia, nei comuni dell’orvietano, è nettamente superiore a quella media regionale (28% e 4%, rispettivamente). L’incidenza della spesa sociale corrente sulla spesa corrente totale, che può essere considerata come una misura della propensione dei comuni a “spendere” nella sfera sociale, mostra dunque nel periodo 1998-2005 un incremento per la totalità dei comuni del comprensorio nettamente superiore a quello medio regionale. Si riscontra, ovviamente, una notevole variabilità tra i comuni del comprensorio orvietano: si passa, infatti, dal modesto 3,9% di incremento riscontrato a San Venanzo a quello decisamente considerevole di alcuni comuni come Parrano, Fabro, Allerona, Porano, Castel Giorgio e lo stesso Orvieto. In questo senso la crescita della spesa sociale corrente sembra essere correlata con l’andamento della spesa corrente totale: quest'ultima subisce infatti una maggiore accelerazione proprio in quei comuni (Parrano, Fabro, Allerona, Porano ed Orvieto) dove è superiore anche la crescita della spesa sociale; fa eccezione il solo comune di Castel Giorgio, che a fronte di una elevata crescita della spesa sociale corrente (109%) mostra il più contenuto incremento della spesa corrente totale (6%). L'analisi del Bollettino dell'Osservatorio economico comprensoriale ha considerato, come indicatori, le risorse dedicate a quattro funzioni di spesa: assistenza scolastica, trasporto, refezione e altri servizi; asili nido, servizi per l’infanzia e per i minori; strutture residenziali e di ricovero per anziani; assistenza, beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona. La scelta è ricaduta su queste voci per la natura di tali interventi, che rappresentano il cuore delle azioni direttamente destinate alla persona e si caratterizzano, dunque, per un forte rilievo sociale. Allo stesso tempo, è sembrato importante considerare solamente le voci relative ai settori in cui, in base all’attuale ordinamento, il livello decisionale del Comune è centrale, tralasciando quelle attività per le quali questo ente ha ancora una limitata autonomia.