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La Flai Cgil: occorre modificare la Riforma Europea OCM del vino o per l'Italia saranno 'lacrime e sangue'

mercoledì 17 ottobre 2007
Il responsabile della Flai CGIL di Orvieto, Michele Racanella, ritiene necessario aprire, sull'argomento "vino", una riflessione più ampia che vada oltre le mere logiche locali e affronti, oltre alle problematiche del vino di Orvieto, gli effetti che potrebbe avere, a livello europeo, la riforma della OCM vino. "Riteniamo opportuno diramare l'opinione del Segretario nazionale della Flai CGIL - afferma Racanella - dato che le proposte e le soluzioni che si rincorrono per il vino di Orvieto, tutte legittime e degne di attenzione, non prendono però in considerazione il problema della riforma OCM. “La proposta della Ue di riforma dell’Ocm vino - dichiara dal canto suo il Segretario nazionale della Flai-Cgil, Antonio Mattioli - deve essere sostanzialmente modificata e per questo motivo è necessario avviare immediatamente il confronto richiamando gli stati generali al tavolo del Mipaaf. O si determinano le condizioni per una proposta condivisa della filiera, in grado di catalizzare gli interessi degli altri paesi del Sud- Europa, o saranno ‘lacrime e sangue’ per il nostro paese. In particolare deve essere ripristinato il divieto di zuccheraggio, a garanzia della qualità delle produzioni e a tutela del consumatore - continua Mattioli - deve essere confermato il divieto di utilizzo dei mosti extra-ue; deve essere prevista una gradualità di cinque anni del disaccoppiamento degli aiuti in modo da determinare una riorganizzazione non traumatica dell’intera filiera; devono essere individuati parametri per l’estirpazione dei vigneti che impediscano le ‘furbate’ dei viticoltori dell’ultimo secondo; devono essere acquisiti criteri come la rintracciabilità e la certificazione di filiera per selezionare il mercato e garantire le tipicità; deve essere introdotto il criterio del lavoro buono, regolare e certificato per la gestione degli aiuti. In particolare la soppressione degli aiuti per la distillazione, così come contenuto nella bozza di riforma, produrrebbe un trauma occupazionale che il nostro paese non sarebbe in grado di assorbire". "Se per l’Italia non si dovessero determinare queste condizioni - continua Mattioli - si aprirebbe la strada alla dequalificazione dell’intero comparto, alla perdita di migliaia di posti di lavoro e al trionfo di chi specula sugli aiuti. I tempi sono stretti e la riforma dell'Ocm vino deve rientrare nelle priorità di tutti i soggetti della filiera, compreso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Per quanto ci riguarda - conclude il Segretario Flai - nelle prossime settimane attiveremo il coordinamento del settore per decidere le iniziative necessarie a supportare le nostre richieste.”