sociale

Morti sul Lavoro, una scia di sangue non più accettabile. Sinistra Democratica chiede un piano straordinario per la sicurezza nei luoghi di lavoro

lunedì 1 ottobre 2007
In poco più di un mese in Umbria si sono avuti altri 3 morti sul lavoro e diversi gravissimi incidenti. Una situazione di vera e propria emergenza. Affronta con forza il problema Giuseppe Ricci, portavoce regionale di Sinistra Democratica. “Dall’inizio dell’anno sono morti 19 lavoratori, alcuni di questi titolari di piccole imprese. La polverizzazione del tessuto produttivo, la carenza strutturale di organici nei servizi preposti alla vigilanza e tutela, il diffondersi di lavoro a cottimo, piccole imprese che provengono soprattutto dal mezzogiorno, la sottovalutazione dei rischi presenti all’interno delle realtà produttive; scarsa formazione dei lavoratori, ribassi d’asta al limite del lecito, scarsa iniziativa politica su questo tema, portano ormai ad un costo di vite umane non accettabile per un moderno paese. Il Parlamento ha approvato la nuova legge sulla sicurezza, finalmente si è giunti al coordinamento tra gli Enti preposti alla vigilanza e tutela, dopo 28 anni di attesa si ha finalmente questo nuovo quadro legislativo, eppure non si riesce a fermare questo strazio quotidiano”: così Ricci fotografa la situazione attuale. Segnalando i due morti in pochi giorni che si sono avuti nell'Orvietano e denunciando ancora una volta la situazione di disastro nel quale versa il Servizio di Medicina del Lavoro di Orvieto, Ricci chiede che si assuma una forte iniziativa istituzionale, a partire dalla convocazione congiunta di tutti i Consigli Comunali del territorio in seduta comune. “Per quanto riguarda la Sinistra Democratica, faremo di questo tema della Sicurezza sul Lavoro uno dei temi centrali della nostra azione – conclude il portavoce regionale - assumendo iniziative pubbliche e momenti di vera mobilitazione e sensibilizzazione sul tema della sicurezza, salvaguardia della salute e della vita dei lavoratori. In questo senso già giovedì prossimo affronteremo questo tema nel Consiglio Provinciale di Terni”.