sociale

Villa San Giorgio in cantiere. Pronti tra 450 giorni la nuovissima Residenza Protetta e il Centro Riabilitativo

martedì 24 aprile 2007
di davidep
Cantiere aperto a Villa San Giorgio. Lavori in corso per la rifunzionalizzazione dello storico complesso immerso negli infiniti ettari di verde del parco circostante e da sempre destinato, secondo il lascito testamentario Piccolomini Febei, all’assistenza e alla cura degli anziani. Espletate tutte le procedure della gara d’appalto europea e seguita alla lettera la rigida normativa, la Società Edilverde di Caserta il 16 aprile ha dato il via ai lavori che, tra 450 giorni, riconsegneranno ad Orvieto, 20 dei 44 posti previsti, a progetto finito. L’importo dell’appalto alla ditta aggiudicataria che ha proposto un ribasso del 16,27%, è di 688.500 euro oltre all’IVA. L’intervento di recupero funzionale della struttura, il cui quadro economico è di 1.060.000 euro, è finanziato per 350 mila euro dalla Regione e per la restante parte tramite l’alienazione di beni patrimoniali dell’Istituto di Beneficenza Piccolomini Febei. Otto camere doppie da 18 mq e quattro camere singole da 12 mq, tutte con aria condizionata e dotate di servizi igienici concepiti secondo la normativa per i disabili. L’ex scuderia in stile liberty destinata a diventare corridoio di prima accoglienza e filtro tra l’esterno e la quiete interna. Al piano terra un ingresso separato, ambulatori specialistici, una piccola palestra per la riabilitazione e una sala tv, spazi adibiti a magazzino, lavanderia, refettorio, luoghi riservati al personale e ambienti dedicati alle visite dei famigliari. Ascensore esterno e monta lettighe, senza intaccare la parte storica, che rimane divisa dalla Chiesa. “Ospiti e lavori del secondo stralcio non verranno mai a contatto, dal momento che il cantiere è recintato ed organizzato nel modo più funzionale possibile”. Lo ha assicurato il progettista dei lavori, l’Arch. Gianfranco Magnabene, presente oggi pomeriggio insieme a Giovanni Vignoli, vice presidente del Piccolomini Febei, l’Ing. Roberto Sacco, responsabile unico del procedimento e Andrea Massino, presidente della cooperativa sociale “Il Quadrifoglio”. All’incontro con la stampa hanno preso parte anche l’assessore provinciale alla sanità Gian Paolo Antoniella e l’assessore regionale ai servizi sociali Damiano Stufara che si è dimostrato da subito sensibile all’intervento, poiché “ben inserito in un disegno complessivo organico e continuativo, coerente con le politiche sociali per gli anziani e proveniente da un territorio, come quello orvietano, in cui l’offerta è stata storicamente penalizzata”. È per questo che i 20 posti letto di San Giorgio costituiscono l’unica deroga al tetto regionale massimo, fissato per 1.200. Secondo le stime, nel 2010 in tutta l’Umbria gli anziani non autosufficienti saranno circa 18 mila ed il nostro comprensorio è quello destinato ad avere la percentuale più elevata di anzianità, sintomo di un discreto benessere, ma anche segnale di una maggiore attenzione alle esigenze della vecchiaia. “Villa San Giorgio – ha sottolineato il sindaco Stefano Mocio – è inserita nel contesto delle linee di indirizzo dell’amministrazione comunale in materia di interventi a favore della popolazione anziana. In meno di tre anni è stata ricostruita una commissione d’amministrazione preposta a tutte le attività e le decisioni dell’Istituto, intessendo con enti e soggetti una rete sinergica in grado di realizzare interventi che rispondano in modo concreto e non banale alle esigenze degli anziani”. Nel progetto complessivo è, infatti, previsto il ripristino di più strutture anche nel centro storico, riservando agli anziani autosufficienti i locali dell’ex pediatria, in Piazza Duomo. “Aver scelto di recuperare questo pezzo di storia comune provoca indubbiamente un’emozione – ha concluso l’assessore alle politiche sociali, Cecilia Stopponi – e trovarci già sul cantiere a salutare la partenza dei lavori dimostra l’urgente attenzione che abbiamo nei confronti del benessere dei nostri anziani”. Senza fratture generazionali, ma come momento vissuto dall’intera città.