sociale

A proposito di mogli: Maria Antonietta e quella giornata di sole

martedì 20 febbraio 2007
di davidep
Parla adagio, con cura e dovizia, scandisce bene le parole. Argomenta senza ripetizioni su ciò che è stato, che è e che sarà. A tratti la voce si increspa, tradisce la vibrante emozione che il ricordo le suscita. Piccole pause, variazioni di tono, qualche prolungamento indeciso sulle vocali finali, prima di saltare da una parola all’altra. Maria Antonietta Farina Coscioni è una bella donna, sobria e pacata. Ha un viso pulito, semplice ma elegante, fiero. Una custodita saggezza, una morbida luce negli occhi, quella che anni fa conquistò Luca alla Facoltà di Economia di Viterbo, e una storia intensa vissuta al suo fianco, fino alla fine e anche dopo. Lo studio dove si svolge l’intervista, un monologo di venticinque minuti presentato ieri sera presso la Sala Consiliare del Comune di Orvieto, è volutamente minimalista per non sottrarre attenzione alla sua storia. Un fondale neutro, nero e molti primi piani, lenti. “A proposito di mogli” è il programma ideato da Lilli Fabiani per RaiSat Extra, gli autori sono Raffaella Spaccarelli e Giorgio Santelli, il regista Luca Nannini. Pennellate decise e sfumature più sobrie, tratteggiano gradualmente una figura di donna forte e spontanea, che non ha vissuto nell’ombra della rassegnazione. La vita accanto a un uomo malato l’ha esposta ad un livello di fisicità altissimo. Ha intensificato il suo ruolo di moglie, acuito il grado di percezione emotiva del dolore, della sofferenza, dell’impossibilità talvolta di agire e potenziato la sua affettività, l’attaccamento, l’amore stesso verso quel corpo “comunque bello, nonostante la totale limitazione dei movimenti”. Assistere quotidianamente e spontaneamente il corpo di Luca significava anche prendersi cura di se stessa, entrare empaticamente in contatto con lui, fino a condividere tutto. Piccoli risultati, dolorose sconfitte e decisioni comuni, come quella di non avere figli, maturate insieme in seguito al degenerare della malattia. Eutanasia clandestina, sedazione terminale, testamento biologico, accanimento terapeutico irrompono presto nel quotidiano della coppia e paradossalmente finiscono per fortificarla in un modo straordinario. Quando è venuto il momento, accettare l’incarico di Presidente dei Radicali Italiani, per Maria Antonietta è stata quindi una scelta naturale, un modo spontaneo di estendere il suo impegno, non privo di timori, ma retto dalla coraggiosa testimonianza del marito, dal sostegno delle persone a lei vicine e dalla solidarietà di altre due donne, Rita Bernardini ed Elisabetta Zamparutti con le quali fa squadra ed è capo di un partito. Il suo desiderio più grande è oggi regalare a Luca la stagione di sole che lui tanto auspicava quando nel 2000 al convegno di Chianciano parlava del “rigido inverno” in cui verteva la ricerca scientifica. Far sì che in Italia cresca l’impegno e l’autonomia della ricerca è oggi l’obiettivo che anima le sue battaglie, insieme al ricordo mai sopito di suo marito. La giornata di sole scelta da Maria Antonietta per disperdere le ceneri di Luca in mare è stata il 20 giugno, quattro mesi dopo la sua scomparsa. Una giornata emozionante e un colpo allo stomaco, a largo di Porto Santo Stefano, dove per la verità in cielo c’erano delle nuvole. Ma era arrivato il momento, il tempo aveva fatto il suo corso e il sole era quella forza interiore che la faceva sentire pronta a liberare quelle polveri fini che sembravano tenerle compagnia in casa. Tra vento e mare, Luca tornava ad essere natura.

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