sociale

Stazione ferroviaria e toilette. Quello su cui insistiamo e l'aspetto da dopoguerra del meccanismo individuato

giovedì 16 novembre 2006
Ci permettiamo di dissentire, per aver segnalato il problema e commentato l'inestetica toilette della stazione ferroviaria di Orvieto, su quanto afferma Giuseppe Angelini, il responsabile delle relazioni esterne di Trenitalia, sull'inesistenza - diciamo pure momentanea - dei servizi igienici alla stazione e sul bagno - diciamo pure "meccanizzato" e non chimico - che vi funziona. Al di là del mancato funzionamento per 10 giorni, dovuto a problemi tecnici - e questo può succedere - quello su cui insistiamo è l'aspetto da dopoguerra del "bunker" individuato per i servizi igienici. Ci sembra assurdo utilizzare un corpo esterno per un bagno meccanizzato e lasciare sbarrate e in abbandono quelle che erano, urbanisticamente, le toilette. Questo abbandono, al di là dell'installazione delle due nuove biglietterie automatiche vantate da Trenitalia - non ci sembra affatto corrispondere all'affermazione che "il gruppo Fs ha ben presente l’importanza che la città della Rupe ha nel panorama turistico nazionale”. Come al quotidiano telematico fratello Orvietosì, sembrerebbe anche a noi più decoroso e utile riaprire le toilette e garantire, se non la pipì libera, la pipì con qualche centesimo, ma in un ambiente appropriato a una stazione dell'anno duemila in una bella, turistica città.