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Sanità: problematiche e prospettive per Orvieto e l'Orvietano. Criticità e priorità emergono dall'iniziativa DS con l'assessore Rosi

lunedì 30 ottobre 2006
Grande partecipazione e interesse ha suscitato l'iniziativa sulla sanità, organizzata lo scorso venerdì 27 ottobre dai Democratici di Sinistra di Orvieto e dell'Orvietano nella Sala del Governatore del Palazzo dei Sette. Per la maggior parte ad intervenire, con contributi anche appassionati, sono stati proprio gli operatori della sanità ospedaliera e territoriale. Il dibattito ha evidenziato le esigenze e i problemi “quotidiani” di funzionamento dei vari servizi erogati. E’ stato ribadito il concetto di Sanità pubblica, quale scelta centrale per la Regione Umbria, così pure la "missione" dell’ospedale di Orvieto, quella di centro dell’Emergenza-Urgenza e riferimento di una comunità vasta e posta ai confini di due Regioni in posizione però baricentrica e strategica rispetto alle più importanti vie di comunicazione nazionali. Si è partiti dal progetto di riorganizzazione del Presidio Ospedaliero, che nei fatti non ha avuto un seguito sostanziale, ma solo qualche sporadico mutamento che ha ingenerato in qualche caso confusione, carichi di lavoro eccessivi, come nel caso del servizio di guardia attiva 24 H realizzato senza alcuna risorsa medica aggiuntiva. L’Istituzione della Medicina di Urgenza, che è lo snodo portante del progetto di riorganizzazione, non potrà mai decollare se non saranno adeguati i reparti di diagnostica legati alle esigenze di un ospedale di emergenza-urgenza sia in ordine alla dotazione professionale che strumentale, in aggiunta alle difficoltà derivanti dalla gestione del week-surgery a quelle legate al funzionamento dell’importante servizio del day Hospital oncologico, alla riduzione, infine, che deve essere costante e progressiva delle liste di attesa. Sono state evidenziate le criticità e le priorità in ordine alla sostituzione dei primari e delle professionalità mediche anche non apicali, alla stabilizzazione del personale a contratto a tempo determinato, al rinnovo del turn-over, in generale, alla copertura dei posti rimasti vacanti all’interno del nosocomio. I processi di razionalizzazione intrapresi dalla Regione dell’Umbria in campo Sanitario, che porteranno risparmi ed economie, dovranno essere destinati al potenziamento dei servizi territoriali basilari per una medicina integrata, complementare a quella ospedaliera. I servizi di prevenzione, promozione della salute, medicina del lavoro, salute mentale, assistenza domiciliare integrata, Sert, Consultorio e Pes hanno estremo bisogno di adeguamenti in ordine al personale medico, infermieristico e di strumentazioni a supporto dell’attività che viene svolta. Il primo filtro verso l’ospedale è infatti una buona medicina preventiva, di informazione e di screening. Le problematiche emerse sono tali che richiedono una risposta in termini concreti e in tempi brevi. L’assessore regionale Maurizio Rosi nelle sue conclusioni ha in primo luogo inquadrato le problematiche dentro il difficile contesto finanziario nazionale e quindi anche regionale. Nello specifico ha ribadito che la nuova direzione della Asl è in possesso di tutte le competenze e le attribuzioni effettive per nominare, stabilizzare e sostituire il personale mancante; allo stesso tempo ha annunciato una conferenza di servizi sul tema Sanità per individuare in modo definitivo le criticità e le risposte conseguenti. Sarà questa l'occasione per costruire un progetto in grado di far funzionare e mettere a sistema una Sanità, ospedaliera e di territorio, rispondente alle esigenze della comunità orvietana e coerente con il nuovo Piano Sanitario Regionale, in fase di programmazione.