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Indulto: la Giunta regionale vara misure urgenti per l'accoglienza. In libertà 400 ex detenuti in Umbria, 2660 già liberi in Italia

mercoledì 2 agosto 2006
E’ di questa mattina un atto approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali Damiano Stufara, che contiene provvedimenti urgenti a sostegno dei Comuni umbri sede di istituti penitenziari, dove, secondo le stime, torneranno in libertà circa 400 ex detenuti. Lo scopo, a seguito dell'indulto varato dal Governo, è quello di favorire il reinserimento sociale degli ex detenuti che stanno uscendo dalle carceri e di gestirne i primi contatti con il mondo esterno. I Comuni di Perugia, Terni, Orvieto e Spoleto, dove maggiore sarà l’impatto di quanti beneficeranno dell’indulto, potranno quindi contare su un contributo straordinario della Giunta regionale di 100 euro per ogni ex detenuto scarcerato, per sopperire alle loro prime e più urgenti necessità. Il tutto avvalendosi anche di un forte collegamento con la Conferenza regionale di volontariato di giustizia, per offrire agli ex detenuti un primo aiuto di sopravvivenza. Nell’esprimere apprezzamento per il provvedimento di clemenza varato dal Parlamento, Stufara ha comunque sottolineato che “l’indulto va considerato come un primo passo necessario verso una più sostanziale rivisitazione dell’intero sistema penale e penitenziario, se si vuole effettivamente attribuire alla pena – ha detto l’assessore - la sua funzione costituzionale di recupero e reinserimento. L’atto approvato stamani - ha concluso Stufara – consente ai comuni umbri di affrontare l’emergenza dettata dall’uscita di un numero significativo di ex detenuti. Il primo obiettivo che ci siamo posti è infatti quello di garantire a queste persone, in stretta collaborazione con la rete del volontariato, un immediato ed adeguato sostegno relativamente alla possibilità di pasti, di un alloggio e del raggiungimento dei luoghi di residenza”. Intanto il ministro della Giustizia Mastella ha reso noto oggi che sono 2.666 i detenuti usciti nella giornata di ieri dal carcere per effetto della legge sull'indulto. Il ministro ha anche definito "un fenomeno purtroppo normalissimo" il fatto che alcuni detenuti usciti per effetto dello sconto di pena siano già tornati a delinquere e dunque in carcere. "Cosa sempre avvenuta - ha affermato - anche senza l'indulto". E ha rivolto un appello al senso di responsabilità a quanti stanno uscendo dal carcere. Il provvedimento di clemenza, approvato per combattere il sovraffollamento degli istituti di pena, secondo i dati del Ministero della Giustizia potrebbe rimettere in libertà oltre 12.000 sugli attuali 38.086 detenuti definitivi. L'indulto riguarda i reati commessi fino al 2 maggio 2006 e prevede uno sconto di pena fino a 3 anni. Non può applicarsi ai reati di associazione sovversiva, terrorismo, strage, associazione mafiosa, delitti contro i minori, violenza sessuale, tratta di persone, sequestro di persona, traffico e grande spaccio di stupefacenti e usura. Vi sono invece compresi i reati finanziari e quelli contro la pubblica amministrazione, come corruzione e concussione.