sociale

Non piace ad Assocommercio come Orvieto accoglie “Le stanze delle meraviglie”: un grande momento culturale buttato via

mercoledì 26 aprile 2006
Non è piaciuto ad Assocommercio come la città di Orvieto ha accolto, durante questa recente serie di ponti e di feste, e soprattutto durante le festività pasquali, eventi importanti come il Concerto in Duomo trasmesso in Rai il sabato Santo e l’inaugurazione della mostra “Le stanze delle meraviglie. Lo segnala il presidente Carlo Perali, rammaricandosi del fatto che non si siano saputi cogliere momenti significativi come questi per crearvi intorno un’atmosfera cittadina di qualità, lasciando il clima di festa all’autonoma improvvisazione di ambulanti, artigiani e cittadini. “Mentre la stampa nazionale si occupava, dandone risalto, dell’inaugurazione del museo “ Le stanze delle meraviglie” – afferma Carlo Perali in un comunicato - un’esposizione allestita nella doppia sede del Palazzo Papale e della chiesa di S. Agostino che ospitava opere di Simone Martini, Signorelli, Andrea Pisano e Francesco Mochi, e quasi contemporaneamente nella nostra cattedrale venivano eseguite musiche di Rossini, evento che avrebbe preceduto solo di pochissimo la messa del sabato Santo celebrata dal Papa e trasmessa in mondovisione, Orvieto si è trovata ad ignorare la portata di un simile avvenimento accogliendo i suoi visitatori in un clima di impreparazione sconcertante. Questi avvenimenti culturali, riuniti in un arco di tempo breve come questo di due giorni e saliti agli onori della cronaca e nei circuiti museali di prestigio nazionale, hanno avuto una risonanza tale da far parlare della città di Orvieto per lungo tempo.” “Un evento culturale di questo valore – continua Perali - si è trasformato ad Orvieto in uno spettacolo paesano ma soprattutto di bassa qualità. Gazebo multicolori campeggiavano lungo via Filippeschi dando vita ad un estemporaneo mercatino con musiche peruviane strillate sotto il palazzo comunale, mentre fornetti di fortuna parcheggiati in via del Duomo sfornavano frittelle su cui spalmare della nutella. Non potevano mancare gli artisti di strada che si esercitavano in spettacoli improvvisati per la gioia di più piccoli, mentre artigiani orvietani messi insieme immeritatamente per caso, davano una presentazione dei propri prodotti in una cornice di assoluta provvisorietà che ne impoveriva il valore. Così un’occasione per dare lustro alla nostra città si è trasformata in una comune festa paesana priva di tratti distintivi, denunciando gravi carenze organizzative e una totale mancanza di responsabilità.” “A questo punto non resta che da chiedersi – conclude il presidente di Assocommercio - se la cultura debba dipendere da certe autonomie o debba rappresentare un momento di riflessione per tutta la città ma soprattutto per l’amministrazione comunale. Una mancanza di qualità che si ripete ormai da troppo tempo sempre in prossimità di ponti e feste stabilite, perdendo l’occasione di sottolineare momenti come questi. Un evento che doveva rappresentare il momento culmine dell’anno si è invece trasformato in una festa che non ha saputo offrire di sé l’immagine migliore. Un atteggiamento destinato a far discutere e a aprire una riflessione. Così paradossalmente mentre la città cresce, Orvieto non l’apprezza e perde in qualità.”