Perché le parole non restino a vagare nell'aria, traslucide e poco inclini a diventare cose, perché non provare a fare subito delle proposte? Noi – la redazione di Orvietonews - proviamo a fare la nostra, poi magari ne verranno anche altre migliori.
Perché, ad esempio, non dedicare a Luca Coscioni il “Centro Studi Città di Orvieto”?
La ragione è presto detta. Il Centro Studi è un luogo di formazione e di ricerca scientifica e, negli anni, lo diventerà sempre di più. All’orizzonte c’è l’istituzione di lauree quinquennali e master e l’idea di una città universitaria…
Luca Coscioni è stato negli ultimi anni l’italiano che più convintamente ha sostenuto le ragioni della libertà della ricerca scientifica, gridando, lui immobile e muto, in direzione del mondo intero e smuovendo dal mutismo e dall'immobilità scienziati, premi Nobel, scrittori e uomini di cultura.
Luca Coscioni voleva una scienza per gli uomini e per le donne, per guarire, eliminare la sofferenza, migliorare la vita dei sani e dei malati...
José Saramago, Premio Nobel portoghese per la letteratura, così di lui scrisse “…purché la luce della ragione e del rispetto umano possa illuminare i tetri spiriti di coloro che si credono ancora, e per sempre, padroni del nostro destino. Attendevamo da molto tempo che si facesse giorno, eravamo sfiancati dall’attesa, ma ad un tratto il coraggio di un uomo reso muto da una malattia terribile ci ha restituito un nuova forza. Grazie, per questo”.
Luca Coscioni era un orvietano, e Orvieto è fatta delle sue antiche pietre, di quelle nuove che verranno e dei suoi figli.