sociale

Sigillati i contatori ai 'disobbedienti' morosi. Si apre una rovente questione

martedì 21 febbraio 2006
Mentre in Consiglio Provinciale si discute pacatamente, su un tema tuttavia sempre più rovente nonostante il civile confronto, a Orvieto il SII, l'ente gestore dell'ATO, ha provveduto proprio ieri a sigillare i contatori, con tanto di un bel "Chiuso per morosità", ai cosiddetti disobbedienti del Collettivo Il Manifesto che, per protesta civile, hanno sospeso da tempo i pagamenti delle bollette del servizio idrico. A nulla sono valse le intercessioni del Sindaco Mocio e dello stesso presidente dell'ATO Marino Capoccia, che si era pronunciato per una riduzione piuttosto che per un'interruzione. I distacchi sono stati cinque, ma uno improprio, effettuato per errore ai danni di un negozio di Via del Duomo al quale l'acqua è stata riallacciata un'ora dopo. La questione non si è così conclusa, e al capo storico del Collettivo del Manifesto, Giulio Montanucci, il mancato distacco toccherà domani mattina. Si apre, con questo atto, un'intricata questione, in cui probabilmente si troverà a dover dire la sua la magistratura. “Sottrarre l'acqua a un minore, a un ammalato o a un portatore di handicap è un reato - si afferma dal Collettivo del Manifesto -del quale la magistratura non potrà non interessarsi. Se le tubazioni verranno chiuse in abitazioni dove hanno residenza portatori di handicap, ammalati o minori sarà indicata la piena responsabilità sia dei mandanti dell'ordine di chiusura che degli operatori che direttamente metteranno i sigilli. L'acqua è di tutti. Chi opera per la sua distribuzione può avvalersi delle vie legali per farsi corrispondere quanto ritiene gli sia dovuto. Ma non può chiudere i rubinetti; farlo è un comportamento grave da annoverare fuori del vivere civile."

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