sociale

Cara acqua: mentre in Consiglio Provinciale si discute pacatamente, a Orvieto il SII chiude i rubinetti ai morosi

martedì 21 febbraio 2006
La questione acqua, le tariffe applicate, il rinnovo del CdA del “Servizio Idrico Integrato”, i problemi legati alla gestione di questa importante risorsa, il deficit accumulato dai soggetti gestori della rete provinciale di distribuzione dell’acqua potabile, le prospettive future in questo delicato settore, sono stati gli argomenti affrontati ieri, in Consiglio provinciale, a seguito di alcune mozioni presentate dai Gruppi di opposizione (FI, AN ed UDC) e da quello del PDCI. Dure le accuse sollevate dalla minoranza in merito alla gestione del servizio. Il Capogruppo di AN, Mario Montegiove, ha messo in evidenza il deficit di 16 milioni di euro accumulato dalla gestione - e la necessità che le Istituzioni interessate garantiscano per il futuro una gestione virtuosa. “Occorre azzerare le amministrazioni dell’ATO e del SII - ha detto - e procedere al loro rinnovo, vista la gestione negativa fatta registrare”. Il Capogruppo dell’UDC, Paolo Maggiolini, ha sottolineato che “abbiamo bisogno di Consigli di amministrazione più competenti e che non siano frutto di una mera spartizione partitica”. “La scelta pubblica nella gestione dell’acqua - ha detto il Consigliere dell’UDC Alfredo Santi - ci carica di grosse responsabilità, visti i risultati finora ottenuti. Ora occorrono misure drastiche”. Per il Consigliere di FI, Torquato Petrineschi “sono troppi 3 ATO in Umbria. Se qualcosa non ha funzionato a livello gestionale, ed i numeri ce lo confermano, occorre porvi rimedio”. Sulla necessità di acquisire maggiori informazioni utili per approfondire la discussione si sono invece soffermati gli interventi dei Consiglieri di maggioranza. Ad avanzare la proposta di programmare audizioni in sede di “Conferenza dei Capigruppo” e di Commissione competente con i vertici della Provincia, dell’ATO-Umbria 2 e del SII è stato il Capogruppo dei DS, Roberto Montagnoli, il quale ha affermato che “occorre attivare un percorso istituzionale per comprendere meglio la situazione reale. Dopo i primi 3 anni di gestione – ha proseguito - occorre rimodulare il piano d’ambito e le tariffe”. Sulla stessa linea l’intervento del Consigliere DS Leo Venturi, il quale ha affermato che “la questione va affrontata con grande senso di responsabilità, evitando tatticismi politici ed atteggiamenti strumentali. Dobbiamo correggere un percorso attivato garantendo la tenuta del sistema”. Per Giorgio Finocchio (DS) “occorre avere il coraggio di dire che le gestione fin qui attuata non ha funzionato. Discutiamo sulle prospettive future dei servizi pubblici a rete”. Giorgio Posti (DS) ha detto che “su questa materia i Comuni hanno un ruolo fondamentale che non può essere espropriato. Comunque è nostro compito approfondire tutta la questione per trovare soluzioni concrete”. Il Consigliere del PDCI, Danilo Buconi, come proposto nella sua mozione, ha chiesto di avviare un calendario di incontri con i vertici dell’ATO e del SII da tenersi, però, in Consiglio provinciale e non in Commissione. Il dibattito è stato chiuso dal Presidente del Consiglio provinciale, Giuseppe Ricci (DS) il quale ha detto che “il giudizio che l’opinione pubblica si è fatta in merito alla gestione del servizio è chiaro: scarsa qualità, aumento delle tariffe ed elevati costi di gestione. Il sistema di programmazione e controllo non è stato, quindi, adeguato. Il mancato rinnovo del CdA del SII è un segnale devastante dal punto di vista politico, visto che c’è l’esigenza di rimodulare e razionalizzare l’intero sistema”. Per valutare le opzioni possibili in tal senso il Consiglio ha approvato all’unanimità la proposta di avviare una serie di audizioni in seno alla “Conferenza dei Capigruppo”, congiuntamente alla 2^ Commissione consiliare, con i Presidenti della Provincia e dell’ATO, un invito sarà rivolto anche al Direttore del SII, organismo in cui la Provincia non figura tra i soci. Al termine di queste audizioni si tornerà in Consiglio per proporre un documento che individui le strategie future per la gestione della risorsa acqua. “Così -ha positivamente commentato il Presidente Ricci- il Consiglio si riappropria del proprio ruolo di indirizzo in una questione che coinvolge tutta la nostra comunità”.

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