sociale

Riordino del presidio ospedaliero. Dal primo marzo la guardia 24h/24 in Medicina e Chirurgia

lunedì 13 febbraio 2006
Nella seduta dell’8 febbraio, al termine di un ampio dibattito, il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la mozione presentata nel giugno scorso dai gruppi di maggioranza e minoranza sulla situazione sanitaria dell’Ospedale “Santa Maria della Stella”. La mozione, illustrata dal Consigliere e capogruppo DS Massimo Gambetta, ha evidenziato una serie di aspetti legati al piano di ristrutturazione del presidio ospedaliero, gli stessi sui quali in questi mesi l’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito Orvietano ha sviluppato un ampio e serrato confronto con i vertici della ASL n. 4, della direzione ospedaliera e dei servizi territoriali del distretto. Il dibattito sulla mozione ha tenuto conto anche dei contenuti dell’audizione svoltasi nel dicembre scorso tra i gruppi consiliari e i vertici aziendali della ASL e della sanità orvietana, come pure degli aggiornamenti forniti dall’assessore alla Sanità, Maria Cecilia Stopponi, rispetto all’incontro svoltosi contestualmente ai lavori del Consiglio Comunale tra l’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito n. 12 e i vari livelli della sanità locale e dell’azienda ASL in merito agli impegni che saranno attuati nel brevissimo periodo. Il documento approvato dal Consiglio Comunale ribadisce, in sintesi, la necessità di attuare l’Unità di Medicina d’Urgenza e di istituire la guardia medica 24 ore su 24 all’interno del presidio, elementi considerati imprescindibili e strettamente connessi. A questo fine impegna il Sindaco e la Giunta Comunale ad attivarsi presso la Regione Umbria e la ASL per il raggiungimento dell’insieme degli obiettivi. L’Assessore alla Sanità, Maria Cecilia Stopponi, rispetto al progetto di riordino del presidio ospedaliero ha tra l'altro affermato : “In questi mesi c’è stato un intenso lavoro sia da parte del Direttore Sanitario in collaborazione con i responsabili delle unità operative, i primari e le organizzazioni sindacali, sia da parte delle istituzioni con ulteriori contatti con l’Assessore Regionale; nell’ulteriore incontro di oggi è stato fornito il cronogramma dei tempi di attuazione delle scelte del progetto che ha risentito certamente dell’insufficienza delle disponibilità finanziare nazionali ridistribuite a livello regionale. L’incontro odierno è stato molto approfondito, sono stati presentati una serie di interventi che avranno degli effetti a partire dal 1° marzo, data in cui partirà la Guardia Attiva H24 in Medicina e Chirurgia che è il nodo centrale del progetto complessivo di riordino del presidio ospedaliero. Le linee sui cui l’Amministrazione Comunale si sta sistematicamente confrontando sono: - mantenere il presidio di Orvieto come Ospedale dell’Emergenza-Urgenza, con una parte legata  alla caratteristica di ospedale di territorio, essendo l’Orvietano lontano da altri presidi territoriali; - realizzare una integrazione reale tra presidio ospedaliero e territorio, cioè: il territorio deve agire sui programmi di prevenzione e tutela della salute dando risposte autonome ed intercettando i ricoveri impropri, mentre l’Ospedale interverrà solo quando la malattia diventa acuta; - integrare fin dove possibile la sanità e il sociale, - realizzare il confronto continuo e costante con la direzione della ASL perché gli obiettivi che ci siamo dati siano realizzati. L’impegno è quello di  non abbassare la guardia. L’incontro di oggi ha dato ulteriori rassicurazioni, però non dobbiamo dimenticare che esiste una situazione particolarmente pesante. Non è vero, come si dice, che la sanità è stata finanziata dall’attuale governo in misura maggiore che nel passato, perché a fronte di una necessità concordata dalla Conferenza Stato-Regioni di almeno 95 miliardi di Euro per sostenere l’annualità della sanità in Italia, la Finanziaria 2006 attribuisce invece 89 milioni di Euro. E’ vero che poi sono stati attribuiti altri miliardi di Euro per coprire una serie di deficit accumulati nel passato da alcune regioni, ma a fronte di 12.000 miliardi di Euro necessari per coprire i deficit della maggior parte delle regioni italiane, sono stati messi in Finanziaria 4 o 5 miliardi di Euro. Inoltre, non sono stati attribuiti alle regioni i fondi per l’adeguamento del contratto di lavoro dei primari, e così via. Dunque, la sanità vive situazioni di reale difficoltà finanziaria e degli effetti delle scelte di politica nazionale come la diminuzione dell’1% della spesa per il personale della sanità nel 2005 sul bilancio 2004 e l’ulteriore riduzione dell’1% sul personale della sanità nel bilancio 2006 sul 2005. Ciò significa che solo per il bilancio del personale sanitario nell’ASL n. 4 dobbiamo effettuare un taglio di 1.700.000 Euro.  Questi sono alcuni numeri della difficoltà che, al di là di tutte le razionalizzazioni possibili, si trova a vivere il comparto sanità, malgrado debba migliorare i servizi”.