sociale

Le OO.SS. sul problema anziani dopo l'episodio di Castel Giorgio. Permanenza in famiglia e strutture di accoglienza qualificate

mercoledì 18 gennaio 2006
Riapre la riflessione e la discussione sulle residenze per anziani, e sul più vasto tema dell’assistenza agli anziani in genere, la notizia di qualche giorno fa sulla rilevazione, da parte del nucleo NAS dei carabinieri, di varie strutture nella regione con carenze igieniche, strutturali e di personale, alcune delle quali risultate, a Castel Giorgio, senza la necessaria autorizzazione regionale. Intervengono sulla questione anche le organizzazioni sindacali confederali SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL, che in un comunicato sottolineano la loro posizione di massima rispetto al problema degli anziani e, nello specifico, il loro punto di vista riguardo alle questioni emerse a Castel Giorgio. Proprio inserendo la vicenda nel quadro più generale dell’assistenza qualificata che si deve alla terza età, le OO.SS., pur esprimendo solidarietà e sostegno ai lavoratori impiegati nelle strutture private coinvolte nella vicenda di Catelgiorgio, fanno però appello alle Istituzioni affinché le soluzioni che si andranno ad individuare non abbassino il livello di qualità dei servizi rivolti agli anziani. “Per le OO.SS. – si afferma nel comunicato - la vertenza anziani è presente nella discussione e nella elaborazione progettuale in maniera costante, promovendo una concertazione ampia che ha portato, tra l’altro, al Piano sociale di Zona recentemente scaduto e del quale chiediamo il rinnovo tenendo conto dei risultati ottenuti e delle nuove esigenze emerse. Sappiamo bene come le politiche del governo fino al taglio del Fondo sociale vadano in tutt’altra direzione e non è un caso che, insieme agli Enti Locali destinatari dei tagli, abbiamo data vita a manifestazioni e iniziative di contrasto.” “E’ notizia di oggi – continua il comunicato - la presentazione al parlamento di 500.000 firme raccolte dai sindacati pensionati di CGIL, CISL e UIL per l’ istituzione di un fondo di solidarietà per la non autosufficienza.” Le proposte e le rivendicazioni delle organizzazioni sindacali riguardano alcune questioni fondamentali, volte tra l’altro a favorire non tanto il ricovero degli anziani nelle strutture quanto, finché possibile, a permettere la loro permanenza nelle loro abitazioni e in famiglia. Secondo i sindacati si deve sempre più procedere all’incentivazione di politiche di integrazione socio-sanitaria che favoriscano la permanenza degli anziani presso le proprie abitazioni; verso la realizzazione di strutture pubbliche in grado di accogliere anziani anche non autosufficienti che rispettino gli standard assistenziali previsti dalla specifica normativa regionale; verso la presenza di strutture private che garantiscano il rispetto delle norme vigenti a tutela della qualità dell’assistenza. Inoltre le OO.SS. sollecitano le Istituzioni locali affinché si adoperino perché vengano concretizzati tutti gli strumenti di sostegno alla popolazione anziana concertati nel Piano di Zona (centri diurni, centri per la riabilitazione, RSA ect.) e la presentazione del progetto di ristrutturazione dell’Istituto Piccolomini Febei. Mentre a Castel Giorgio alcune strutture, come ad esempio la residenza protetta “Non ti scordar di me” (specializzata nell’assistenza ai malati di Alzahimer) tengono a precisare che non bisogna fare di ogni erba un fascio e che alcune case di accoglienza – come appunto la sopra nominata – rispettano tutti gli standard e agiscono nel massimo di legalità e igiene, a Orvieto è atteso a breve un Consiglio Comunale aperto sui temi del Sociale che, alle problematiche relative agli anziani, dedicherà ampio spazio e anche – si è affermato ieri dall’Ufficio di Presidenza Consiliare – proposte e soluzioni sulla base della documentazione raccolta e approntata.