sapori

"UmbriamEATing". Dai professionisti della gastronomia, la ricetta per rialzarsi

sabato 28 marzo 2020
di Davide Pompei
"UmbriamEATing". Dai professionisti della gastronomia, la ricetta per rialzarsi

Prima ancora che il Coronavirus aggredisse così violentemente la vita di ognuno, un gruppo di cuochi, camerieri, ristoratori e albergatori della regione hanno dato vita a "UmbriamEATing", un'associazione senza scopo di lucro aperta a tutti i produttori del settore gastronomico del cuore verde d'Italia che, seppure sotto evidente sforzo, non smette di battere. Una realtà nuova per tutelare l'immagine e la cultura gastronomica locale e al tempo stesso promuoverne le attività.

"Avremmo voluto iniziare – spiegano i componenti – parlando di progetti, sogni e prospettive positive per la crescita dei servizi di ristorazione, il turismo, i prodotti gastronomici e per la tutela del territorio che siamo orgogliosi di rappresentare. Purtroppo lo stato d'emergenza rischia di travolgere tutto e tutti e questo certamente non possiamo permetterlo". La progettualità si rimodula, allora, nell'obiettivo comune di superare questa fase.

Ad oggi sono quasi 130 le attività del settore che trovano rappresentanza all'interno dell'associazione. Un numero in continua crescita che testimonia, ancora una volta, l'importanza di fare rete. E realizzare, insieme, iniziative che possano favorire la crescita di qualità della gastronomia regionale puntando alla sua affermazione a livello nazionale ed internazionale. Obiettivo, valorizzare i prodotti di una regione come l'Umbria ricca di tradizioni e sapori.

"Una terra – sottolineano i professionisti – riconosciuta come luogo del buon cibo. Oggi, come tutti i nostri colleghi italiani, ci troviamo a combattere contro un nemico che rischia di radere al suolo tutte le nostre attività. Per fare questo non bastano le parole, né gli hashtag. Servono azioni concrete, proposte ed un serrato confronto con le istituzioni. C'è bisogno di parlare e capire come affrontare il nostro lavoro e come gestire le nostre aziende nell’economia del Coronavirus.

Dobbiamo avere la capacità di farlo adattandoci alla realtà attuale, senza subirla passivamente. Non ci sarà futuro per le nostre attività, se non riusciremo, oggi, a creare e a dotarci di misure di salvaguardia che rilancino, seppure in relazione al momento, il nostro settore. Regole certe, proposte concrete, idee innovative sono l’unico antidoto per resistere. Serve la capacità di trasformare un’esperienza drammatica in un’occasione di grande cambiamento e di crescita".

Sul tavolo, oltre alle eccellenze, proposte concrete da sottoporre alle istituzioni alle quali viene chiesto di intervenire attraverso azioni immediate e quelle che, successivamente, si renderanno necessarie per la ripresa economica del mercato. Nel dettaglio, nell'immediato viene chiesta la sospensione dei pagamenti F 24 fino a tre mesi o, comunque, fino alla chiusura dell’emergenza e di di tutte le tasse comunali con cancellazione del periodo di chiusura previsto per le attività, oltre al congelamento del pagamento delle rate di mutui e prestiti per imprese e dipendenti fino alle riapertura.

E poi il ricorso al credito agevolato presso gli istituti finanziari, con garanzie fornite dallo Stato ed interessi fissi non superiori al 2%; il blocco dello sfratto per morosità, maturata nei mesi di fermo obbligatorio delle attività, a causa del Coronavirus; la cassa integrazione in deroga senza nessun vincolo temporale del contratto; la sospensione del pagamento delle utenze aziendali – luce, gas, telefono – e la cancellazione delle tasse dalle stesse durante il periodo di chiusura obbligata. Nessuna segnalazione in Centrale Rischi Finanziari (CRIF o similari) relativa ad eventuali problematiche finanziarie sorte verso banche o privati durante il periodo di chiusura obbligata.

Numerose, le azioni richieste per la ripresa del mercato da attuare a partire dalla sospensione delle attuali misure di contenimento. Si va dall'abolizione delle tasse comunali per tutto il 2020 sull'occupazione del suolo pubblico per utilizzo ad uso somministrazione alla revisione di tasse ed eliminazione delle accise su tutte le utenze, fino alla valorizzazione del Made in Italy e apertura di un tavolo di lavoro con i distributori e fornitori del comparto ristorazione, in modo da individuare insieme le migliori strategie per superare le difficoltà economiche.

E poi la realizzazione di un progetto nazionale per la promozione e la valorizzazione di tutto il territorio italiano volto ad incentivare il turismo dall’Italia per l’Italia, finalizzato ad accelerare la ripresa del turismo su tutto il territorio nazionale. Il coinvolgimento attivo da parte delle istituzioni delle realtà imprenditoriali locali nelle scelte strategiche per la riqualificazione o l'espansione urbanistica e nell’erogazione di sovvenzioni pubbliche. L'attivazione di specifici sportelli pubblici, anche attraverso servizi on line, per consulenza alle PMI in relazione agli aspetti concreti e operativi di applicazione delle norme che impattano sul settore.

La predisposizione di protocolli per la comune interpretazione delle disposizioni, così da evitare applicazioni non uniformi sul territorio nazionale. E, non ultimo, l'apertura tavoli di confronto con tutte le categorie sulle future promozioni e campagne pubblicitarie condivise con Comuni, Province e Regioni. È tutto nero su bianco nel documento comune contenente la richieste d'azione.

"Rimane evidente – osserva lo Chef Paolo Trippini, referente del gruppo di UmbriamEATing – che l’impatto del Coronavirus su tutto il tessuto economico è devastante e che non è, comunque, sufficiente la sola tutela delle aziende per garantire un futuro al nostro Paese. Senza un intervento pubblico che faccia arrivare denaro direttamente ai cittadini, affinché questi possano continuare a spendere, riteniamo che nessuna ripresa sia effettivamente possibile. Laddove non c’è disponibilità a spendere risulta impossibile assistere a ripresa e crescita del settore produttivo".

Per ulterioriori informazioni:
338.1127363 – umbriameating@gmail.com